Green pass, parte dalla certificazione verde la disavventura di Luigi (nome di fantasia) e sua mamma. Lo scorso venerdì le condizioni della madre sono peggiorate, oltre alla malattia, soffre di demenza senile, ha problemi alle articolazioni, fatica a muoversi ed è in preda a forti dolori, per questo Luigi, in accordo con il fratello, chiama l’ambulanza e, conviene con i soccorritori di andare al pronto soccorso dell’ospedale San Gerardo. «Quando arriviamo spiego al personale del triage del nosocomio– spiega Luigi- le condizioni cliniche della mamma, specifico che sta prendendo delle medicine molto forti, anche a base di oppiacei, fatica a stare in piedi tanto che l’hanno accompagnata con la carrozzina. Mi offro di seguirla all’interno, per non lasciarla sola visto che è agitata, ma qui sorge il problema. Mi chiedono il green pass ma io non l’ho, per questo mi dicono di aspettare fuori».
Senza green pass al pronto soccorso di Monza: “Paziente si allontana, allertata la Polizia di Stato”
La certificazione verde è fondamentale per entrare in ospedale, per chi non la possiede c’è uno spazio in cui sostare per chi ha familiari in pronto soccorso. «Non potendo entrare mi assicuro che la mamma non sia sola, chiedo al personale di prestare attenzione– continua il figlio- e di avvisarmi per qualsiasi cambiamento. Aspetto ma, sentendo che i tempi si dilatano lascio il mio numero e torno a casa. Dopo un paio d’ore ricevo la prima telefonata in cui mi chiedono ulteriori informazioni sanitarie, l’ora successiva mi richiamano dicendo che “non trovano più la paziente”. Mi precipito in ospedale». Tutto questo è documentato dal referto che poi è stato consegnato “la paziente si allontana dal corridoio dell’area medica, si allerta il figlio visto il quadro di iniziale deterioramento cognitivo. Si allerta la Polizia di Stato e si segnala l’accaduto”
Senza green pass al pronto soccorso di Monza: la donna ritrovata 50 minuti dopo
Cinquanta minuti dopo la signora viene ritrovata in strada, ancora in stato confusionale a terra, per fortuna non è caduta sull’asfalto ma “nell’unico pezzo verde” di quel tratto di strada. «Ancora oggi non mi capacito di come abbia fatto ad uscire sulle sue gambe visti i dolori che aveva- conclude il figlio-. Dal ritrovamento non l’ho più lasciata. Alle prime luci dell’alba, dopo tutti gli accertamenti del caso ci dimettono. Mi chiedo tutto questo è successo perché non avevo il green pass. Se l’avessi avuto sarei potuto restare con lei, certo ma, ciò non toglie che lei è uscita da sola, senza che nessuno si accorgesse, credo che episodi così non debbano mai più succedere, serve un’organizzazione più adeguata». Superato lo spavento Luigi e la famiglia si stanno attivando perché la madre si assistita e, stanno anche valutando iniziative legali.
Senza green pass al pronto soccorso di Monza, l’ospedale: “Certificazione verde obbligatoria per accedere”
Il nosocomio cittadino, contattato, fa sapere che “In linea generale occorre innanzitutto premettere che come da indicazioni ministeriali, per accedere al Pronto Soccorso di qualsiasi struttura sanitaria, l’accompagnatore è tenuto ad esibire Certificazione Verde (Green Pass). In assenza di tale certificazione, agli accompagnatori che si recano al pronto Soccorso dell’Ospedale San Gerardo di Monza è comunque consentito sostare in un ambiente contiguo al Pronto Soccorso in attesa di ricevere notizie dei propri cari o delle loro dimissioni”.