Truffa dell’acqua contaminata a Lissone: anziana “salvata” dal marito

Truffa dell’acqua contaminata: a Lissone finti addetto idrico e carabiniere tentano di raggirare un’anziana ma vengono messi in fuga.
Acqua dal rubinetto
Acqua dal rubinetto Ivan Previsdomini

Truffa dell’acqua contaminata: a Lissone finti addetto idrico e carabiniere tentano di raggirare un’anziana. Il colpo per fortuna non va in porto perché i delinquenti vengono messi in fuga dal sopraggiungere del marito della residente. L’episodio si è registrato, secondo il racconto del genero della donna, lunedì 5 giugno.

Truffa dell’acqua contaminata a Lissone: un finto tecnico e un sedicente carabiniere

Due individui (un terzo pare facesse da palo) si sono presentati sull’uscio di una villetta nella zona della scuola Tasso, a Lissone. Secondo quanto emerso, uno si è spacciato per un tecnico idrico che avrebbe dovuto recarsi all’interno dell’abitazione per compiere la lettura del contatore, l’altro indossava una sorta di divisa molto simile a quella di rappresentanza dell’Arma. Il sedicente tecnico avrebbe infatti comunicato alla donna la necessità di intervenire per via di una presunta perdita causata dalla contaminazione dell’acqua. A quel punto, il finto carabiniere avrebbe dato man forte al complice riuscendo a convincere la proprietaria a farli entrare in casa.

L’anziana era in quel momento sola. Il fatto è accaduto intorno alle 10.30. Per sua fortuna, però, il marito è rientrato di lì a poco e la sua comparsa ha mandato all’aria i piani dei malfattori che se la sono data a gambe levate.

Truffa dell’acqua contaminata a Lissone: precedenti a Muggiò e Varedo

«Una grandissima paura, ma questa volta è andata bene», commenta sollevato il genero. L’episodio ha evidentemente riportato in auge il rischio che corrono soprattutto le persone anziane. La truffa dell’acqua contaminata è indicata come un raggiro particolarmente frequente. Quello sventato a Lissone non è infatti un caso isolato; nell’ultimo mese residenti di Muggiò e Varedo hanno raccontato di aver vissuto la stessa sgradita visita. Non resta che fare attenzione a chiunque si presenti alla porta e ad ogni minimo sospetto è opportuno allertare il 112 o la Polizia Locale.