Emergenza ittica in Bevera a Renate. Il “Comitato per la Difesa delle Bevere” e l’associazione “Caveramezz” lanciano l’allarme. La situazione è particolarmente critica nel tratto renatese del corso d’acqua.
«I pesci autoctoni, cavedani e vaironi, stanno morendo molto velocemente nelle poche pozze presenti in alveo – ha spiegato Anna Nicolodi, presidente del Comitato Bevere – Acqua stagnante, poco ossigeno, concentrazione di inquinanti, alta densità di pesci e alta temperatura sono fattori critici».
Renate, emergenza in Bevera: il gesto simbolico del comitato
Mercoledì 15 giugno i volontari hanno voluto compiere un gesto simbolico portando in Bevera mille litri di acqua di sorgente ossigenata, recuperata dal pozzo di un associato.
«Il nostro gesto è una goccia in un oceano – ha aggiunto Anna Nicolodi – Il problema si va allargando a macchia d’olio, abbiamo già le prime segnalazioni anche da Monticello, va un pochino meglio a Fornaci perché quel tratto della Bevera è più in ombra e l’acqua evapora meno».
All’interno delle pozze stanno morendo pesci adulti ma anche gli esemplari più giovani, la prossima generazione.
Renate, emergenza pesci in Bevera: «Situazione monitorata, ma i volontari non possono farcela da soli»
«I Caveramezz tengono monitorata la situazione e rimuovono i pesci morti per evitare la contaminazione dell’acqua ma siamo davanti a una situazione di emergenza che le associazioni di volontariato non possono affrontare da sole – ha sottolineato il presidente del Comitato Bevere – Serve un intervento serio degli enti pubblici incaricati e di persone esperte. Qui non si tratta di spostare qualche esemplare, sono migliaia i pesci concentrati nelle diverse pozze, per un intervento del genere servono cisterne da mille litri ossigenate». Il Comitato Bevere già nel 2015 aveva realizzato uno studio sulle acque della Bevera che era stata classificata come ambiente altamente inquinato.
Renate, emergenza in Bevera: le cause secondo il Comitato
«Negli ultimi anni nulla è cambiato – ha concluso Anna Nicolodi – L’emergenza attuale è causata dalla mancanza di pioggia ma anche da una gestione, in passato e oggi, non corretta dei corsi d’acqua che vengono sempre più trasformati in canali. I nostri corsi d’acqua sono in serio pericolo, la sopravvivenza della fauna ittica è a rischio anche perché già messa a dura prova dall’inquinamento cronico delle acque e dagli interventi che hanno banalizzato il letto del torrente riducendo la presenza di pozze e di habitat per la fauna. Gli Enti locali e regionali così come la Polizia Provinciale sono stati allertati, abbiamo segnalato loro la drammatica situazione, affinché vengano presi provvedimenti adeguati urgenti a salvaguardia della fauna ittica».