Parco di Monza, la pozza per i rospi smeraldini si è già asciugata: nuova mobilitazione

La siccità mette a rischio anche i piccoli rospi smeraldini del parco di Monza. La pozza riempita giovedì 14 aprile si è già asciugata e un nuovo intervento con autobotte è previsto dopo Pasqua. Intanto sabato pomeriggio nuova mobilitazione: «Servono anche canne da giardino, volontari e qualche idea».
Parco di Monza pozza rospi smeraldini. Le foto sono state scattate il 14 aprile 2022. Autobotte riempie la pozza e il lavoro a fine giornata. Foto di Luciano Rossetti
Parco di Monza pozza rospi smeraldini. Le foto sono state scattate il 14 aprile 2022. Autobotte riempie la pozza e il lavoro a fine giornata. Foto di Luciano Rossetti

La siccità mette a rischio anche i piccoli rospi smeraldini del parco di Monza. Le temperature decisamente elevate di questi giorni hanno vanificato l’intervento dei volontari che giovedì 14 aprile si erano dati appuntamento alla pozza che si trova tra il Ponte dei Bertoli e Cascina Mulini asciutti, dove tradizionalmente i rospi depongono le uova.

Sabato 16 aprile, un nuovo sopralluogo, per cercare di portare un po’ di acqua nella pozza, sperando anche nella perturbazione prevista per il pomeriggio. I volontari si sono attrezzati con una pompa con generatore che arriverà però sul posto martedì 19 aprile, per cercare di riempire, ulteriormente, la pozza, per raggiungere almeno i 6 o 7 centimetri d’acqua necessari agli anfibi.

Ma nel frattempo una disponibilità importante è stata data dall’azienda Colosio che riempirà con i suoi mezzi la pozza sabato pomeriggio, terrà d’occhio il sito, pronto ad aggiungere acqua anche lunedì.

Il tempo stringe (questi sono i giorni nei quali i rospi si riproducono) e le temperature sono troppo elevate.

Per questo Matteo Barattieri, coordinatore già lo scorso anno del team che aveva ridato vita alla pozza degli smeraldini, lancia un nuovo appello per una nuova pozza.

«Occorrono tubi per innaffiare, canne di gomma da giardino. Dobbiamo portare l’acqua della vicina roggia alla pozza, quindi serve il maggior numero di canne da giardino possibili».

Le tre autobotti che avevano scaricato acqua lo scorso 14 aprile non sono servite a mantenere irrigato il terreno: «Servono altri volontari e qualche idea».