Poca pioggia, coltivazioni a rischio: “Gli agricoltori sono preoccupati”

Gli agricoltori della Brianza preoccupati per la continua mancanza di piogge, alle quali si aggiunge il caldo troppo elevato.
campo coltivato agricoltura
Una coltivazione in Brianza: gli agricoltori sono preoccupati Fabrizio Radaelli

Sergio Meroni aveva lanciato l’allarme già alla fine di marzo. Era bastato guardare il cielo, perennemente sgombro, e sommare i millimetri di pioggia caduti dagli inizi di dicembre fino a quel momento, per rendersi conto di quanto la situazione stesse diventando critica. Il segretario Coldiretti per la zona di Monza e Brianza aveva messo le cose in chiaro: con una buona quantità di pioggia, aveva detto, i cereali piantati in autunno si sarebbero potuti salvare, ma per riempire i bacini sarebbero state necessarie piogge lunghe un mese intero.

Poca pioggia: “La situazione non è facile”

In centoventi giorni aveva piovuto per nemmeno sei centimetri, un quarto della quantità che normalmente, storicamente e statisticamente, si registra nella nostra zona. Da quel momento altri due mesi sono trascorsi e Meroni ha continuato a scrutare il cielo: “La situazione non si presenta facile – commenta oggi – e gli agricoltori sono preoccupati: tutto il loro mondo è legato all’acqua. Le poche piogge del mese scorso sono comunque state importanti per i cereali, che però continuano ad avere bisogno di quelle precipitazioni abbondanti che, invece, non sembrano voler arrivare con la continuità che sarebbe invece auspicabile”.

La pioggia, il caldo: oltre i 30 gradi le coltivazioni si bloccano

Ma a preoccupare gli agricoltori non è solo la siccità: gioca infatti un ruolo importante anche il caldo che, in questi ultimi giorni, ha già fatto registrare temperature pressoché estive. E a questo proposito osservato speciale di Coldiretti Lombardia è il mais, che sta iniziando in queste settimane la sua fase di crescita. “Una fase delicata – spiega in una nota l’associazione di categoria – che temperature oltre i 30 gradi rischiano di bloccare, per evitare la disidratazione. Lo stesso può capitare al frumento, che si trova ora nella fase finale della sua crescita. Il caldo record e le difficoltà di irrigazione, che gli agricoltori sono costretti a fronteggiare a causa della mancanza di acqua, rischiano di compromettere il normale sviluppo della coltivazione e, quindi, anche della produzione”.