A più di un anno dalla festa della mamma, quando la RSA San Francesco di Nova, riapriva per prima e in diretta tv alle visite dei familiari, ecco i numeri di un anno a dir poco impegnativo: 7.318 le visite all’interno della struttura o nel suo giardino, ovvero 152 a settimana, della durata media compresa tra i 45 minuti e l’ora e mezza, 205 le uscite per ragioni non cliniche. Due sole le settimane di chiusura, a dicembre, per ragioni precauzionali su indicazione dell’ATS e previa condivisione della scelta con le famiglie.
Il post covid alla San Francesco: 136 visitatori, un record
Ma non è mancato in questo lungo anno, anche chi è andato in ferie coi i figli e ha già previsto di farlo anche quest’estate, o ha pranzato a Pasqua in famiglia e continuano a farlo la domenica. «Da aprile scorso – commenta Paolo Viganò, infettivologo e referente covid – con l’adozione del nuovo regolamento hanno avuto accesso in struttura contemporaneamente fino ad 80 visitatori tra mattina e pomeriggio. Dal 1° giugno, il numero è salito 136. Si tratta di presenze che neanche in epoca pre-pandemica si raggiungevano. Grazie al lavoro di adeguamento organizzativo che abbiamo svolto insieme agli operatori, la vita nella RSA è tornata oggi ad una “nuova normalità”».
Il post Covid alla Rsa San Francesco, pranzo all’agriturismo
Una normalità che prevede anche le uscite sul territorio, ma non solo: da fissare in calendario il pranzo di agriturismo, quindi l’adesione al progetto Fondazione Amplifon, denominato “Ciao!”, sostenuto anche da Uneba Lombardia, che prevede l’installazione di video-connessione di ultima generazione audio e video e un palinsesto ricco di proposte, tra cui lezioni di yoga, concerti di musica, laboratori di arte terapia, viaggi digitali nelle città più belle del mondo e tanto altro. Una normalità da ricostruire, in cui fondamentale è il lavoro delle animatrici e delle educatrici per lo sviluppo o il mantenimento delle abilità di socializzazione e cognitive degli ospiti.