Pedemontana, doccia fredda sulla D Breve? “Incompatibile con la concessione”

Pedemontana, tratta D breve: un privato nel Vimercatese chiede di bloccare la variante regionale. Le modifiche potrebbero mettere a rischio la concessione dell’intera autostrada.
Pedemontana e Parco Pane D Breve
Pedemontana e Parco Pane D Breve

Annullare in autotutela la delibera con cui è stata approvata la tratta D breve di Pedemontana. È il tenore della richiesta, più dirompente di una bomba, contenuta nella pec inviata martedì 16 aprile agli uffici della Regione, la concedente dell’opera, ma anche alla società Pedemontana, a Cal e al Cipess che a breve dovrebbe approvare in via definitiva il progetto. L’istanza è firmata da un’azienda che a causa del nuovo tracciato vedrebbe polverizzarsi un importante progetto.

Pedemontana, doccia fredda sulla D Breve? La concessione rilasciata nel ’90 senza gara non ammette varianti

La D breve, che a ottobre ha ottenuto il semaforo verde dal Pirellone ma che non ha ancora incassato quello del ministero delle infrastrutture e del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, secondo i responsabili della società sarebbe «semplicemente inammissibile» in quanto incompatibile con la concessione di Pedemontana spa che è stata rilasciata nel 1990 senza gara, possibilità prevista dalla normativa dell’epoca, e che non ammette varianti al progetto originale per la progettazione, realizzazione e gestione dell’autostrada “Varese – Valico del Gaggiolo e Dalmine in provincia di Bergamo”.

Pedemontana, doccia fredda sulla D Breve? Cosa ha detto l’Avvocatura dello Stato nel 2001

A sancire l’immodificabilità del disegno, si sostiene nella richiesta di annullamento, sarebbe stata nel 2001 l’Avvocatura generale dello Stato che tramite un parere presentato alla Commissione Europea si è opposta alle tesi dell’allora europarlamentare dei Verdi Reinhold Messner per il quale la concessione non sarebbe stata più valida in quanto il disegno iniziale (quello veramente “pedemontano”) era stato modificato.
Bruxelles ha accolto i chiarimenti dell’Avvocatura e della Regione secondo cui la concessione rimaneva in vita perché il piano rispettava i «caposaldi toponomastici» da Varese a Dalmine ma ha precisato che qualsiasi variante che avesse mutato i due terminali avrebbe rischiato di far aprire una procedura di infrazione alla normativa sulla concorrenza , la stessa “Bolkenstein” per cui l’Italia è sotto accusa in quanto non ha ancora assegnato tramite gara le concessioni degli stabilimenti balneari.

Pedemontana, doccia fredda sulla D Breve? Si fermerebbe in Brianza

La D Breve, ricorda l’impresa, spazzerebbe via uno dei due terminali in quanto non arriverebbe nella bergamasca ma si fermerebbe in Brianza: la connessione dell’autostrada alla tangenziale Est Esterna, creerebbe, inoltre, un sistema autostradale diverso da quello della concessione originaria.

Pedemontana, doccia fredda sulla D Breve? Lo scenario

È probabile che alla prima pec ne seguano altre, inviate da quanti tra i Comuni, i comitati e le associazioni del vimercatese da oltre un anno si battono contro la D breve.
Il motivo per cui finora nessuno ha sollevato dubbi sulla possibile illegittimità della variante potrebbe essere dovuto al fatto che dal 2001 i vertici di Pedemontana si sono più volte avvicendati e si è persa la memoria di atti anche importanti. Eppure, fa notare Umberto Regalia che ha “disegnato” ed è stato direttore generale di Pedemontana alla nascita, il rispetto della concessione è l’unica ragione d’essere «di quel moncherino deserto che è la mezza tangenzialina di Varese, costata molto più di quanto potrà mai servire e incassare».