Il nuovo consiglio della Provincia parte tra sorrisi e abbracci

Primo consiglio provinciale con grandi sorrisi e abbracci tra i consiglieri di Monza e Brianza.
Consiglio provinciale Monza Brianza
Consiglio provinciale Monza Brianza

Sorrisi, strette di mano e perfino parecchi abbracci: giovedì 21 i consiglieri provinciali sembravano studenti al rientro in classe dopo le vacanze più che amministratori in attesa dell’insediamento dell’assemblea eletta il 3 marzo. In tanti, a partire dal presidente Luca Santambrogio, hanno giocato la carta dell’emozione provata a tornare in aula eppure proprio gli inviti a collaborare rivolti al centrosinistra potrebbero essere la spia dei malumori non sopiti all’interno della maggioranza. Il presidente, che ha rinviato a maggio l’illustrazione delle linee di mandato, vorrebbe «incontrare tutti» per verificare se «ci sono punti condivisi» con cui arricchire il percorso che ha già visto i diversi schieramenti «spesso viaggiare insieme». Il forzista Massimiliano Longo, capogruppo del centrodestra, ha esordito rendendo «l’onore delle armi» al sindaco di Cesano Maderno Gianpiero Bocca, sconfitto con un risicatissimo 0,38% di margine. La Provincia, ha proseguito, dovrà affrontare con poche risorse le sfide poste dalla scuola, dalla mobilità, dalla valorizzazione del patrimonio culturale e naturale, dalla transizione ecologica. La maggioranza, ha assicurato, è pronta a farlo: subito dopo, però, ha lanciato un appello all’opposizione.

Il nuovo consiglio della Provincia senza ideologie e le priorità

«Mettiamo da parte le differenze ideologiche che dividono – ha esortato – e confrontiamoci nel merito delle questioni affinché i comuni trovino nella Provincia un interlocutore attento che li aiuti» a trovare nuove opportunità per il territorio. «Noi ci siamo e siamo pronti a lavorare – ha risposto Concettina Monguzzisperiamo che le dinamiche politiche nel centrodestra non rallentino» l’attività. Serve, ha incalzato, una Provincia capace di individuare le priorità, di valorizzare l’assemblea dei sindaci, di occuparsi di temi quali il welfare, la salute, la qualità dell’aria, i trasporti e la mobilità. «Santambrogio ha vinto per un niente – ha commentato Giorgio Garofaloci sono problemi urgenti da affrontare come quello del trasporto pubblico locale e non possiamo aspettare 45 giorni» prima di discutere le linee di mandato. «Su Pedemontana – ha proseguito – dobbiamo attivarci subito e meglio» in vista dell’apertura dei cantieri delle tratte B2 e C. Prima dell’inizio della seduta la maggioranza non ha trovato la quadra sulla distribuzione delle deleghe che Santambrogio potrebbe comunicare la prossima settimana: al forzista Longo dovrebbero andare quelle al ptcp e al Consorzio di gestione della Villa Reale e del Parco, al suo collega di partito Michele Santoro quella alla salvaguardia ambientale, all’indipendente Francesco Cirillo quelle al welfare e alle relazioni sindacali, a Giuseppe Azzarello di Fratelli d’Italia quella all’edilizia scolastica. Il consiglio ha accolto con una certa freddezza l’annuncio dell’attribuzione della vicepresidenza a Claudio Rebosio di FdI e un timido applauso è scattato con qualche istante di ritardo.