Arresti nelle province di Monza, Milano, Como, Pavia e Reggio Calabria in una maxi operazione antimafia in Lombardia. I carabinieri del Comando provinciale di Milano con i militari delle Compagnie di Desio e Seregno li hanno eseguiti nell’ambito di un’inchiesta su infiltrazioni della ’ndrangheta nel mondo dell’imprenditoria e della politica in Lombardia.
GUARDA Le foto dei carabinieri in Comune a Seregno
GUARDA e ASCOLTA Le intercettazioni e il cantiere del supermercato
LEGGI ’Ndrangheta, la mattinata del blitz e le perquisizioni: Seregno è sotto choc
LEGGI Il pm di Monza Bellomo: «Lugarà trattava il sindaco Mazza come uno zerbino»
Nell’operazione è coinvolto anche il sindaco di Seregno Edoardo Mazza (Forza Italia) accusato di corruzione in quanto sospettato di aver favorito gli affari di un imprenditore legato ai clan , in cambio di voti. È agli arresti domiciliari.
L’archivio
LEGGI Il “boss invisibile” di Seregno e la guerra di mafia tra le famiglie della Brianza (gennaio 2017)
LEGGI Seregno, chiuso (ancora) il bar Torrefazione: «Possibili infiltrazioni mafiose» (gennaio 2017)
LEGGI La Dia: Lombardia prima per ’ndrangheta dopo la Calabria. Le inchieste in Brianza (agosto 2016)
LEGGI Locali chiusi per ’ndrangheta a Seregno: cambi societari li fanno riaprire (luglio 2016)
LEGGI Seregno, fiaccolata di Libera per ricordare la strage di Capaci (senza il sindaco) (maggio 2016)
LEGGI Parla il sindaco di Seregno: «Io, quell’aperitivo e i bar chiusi per mafia» (marzo 2016)
LEGGI Seregno, le reazioni ai bar chiusi per ’ndrangheta: dallo striscione alle parole del sindaco (marzo 2016)
LEGGI Allarme ’ndrangheta: la mafia ha occupato il nord. E Monza? (gennaio 2015)
L’inchiesta è coordinata dalla Procura di Monza e dalla Procura Distrettuale Antimafia di Milano. In tutto, 27 misure cautelari: 21 in carcere, 3 ai domiciliari e 3 interdittive, firmate dai Gip di Monza e Milano.
I destinatari delle misure cautelari sono ritenuti responsabili a vario titolo di associazione di tipo mafioso, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi, lesioni, danneggiamento (tutti aggravati dal metodo mafioso), associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, corruzione per un atto d’ufficio, abuso d’ufficio, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio e favoreggiamento personale.
Tre i filoni dell’indagine: in quello relativo a Seregno, oltre al sindaco Mazza risultano arrestati (in carcere) l’imprenditore Antonino Lugarà originario di Melito Porto Salvo (Rc), 64 anni, residente a Seregno, il consigliere comunale Stefano Gatti, 51 anni, di Seregno (domiciliari), il giussanese Giuseppe Carello 58 anni (domiciliari). Iscritti nel registro degli indagati anche il vicesindaco Giacinto Mariani, Carlo Santambrogio, di Desio, capo del settore edilizia del Comune di Seregno, Franco Greco, di Seregno, dirigente dell’area qualità urbana e infrastrutture del Comune, Antonella Cazorzi di Giussano, geometra addetto all’ufficio tecnico, settore edilizia, Mauro Facchinetti, cesanese, dipendente dell’ufficio tecnico, Gianfranco Ciafrone, di Seregno, assessore comunale alla protezione civile, e Biagio Milione, di Carate.
È un’inchiesta dei carabinieri, partita nel 2015 dai noti summit di ‘ndrangheta a Legnano e a Paderno Dugnano , e che porta la firma dei Pm monzesi Salvatore Bellomo, Giulia Rizzo e del Procuratore della Repubblica di Monza Luisa Zanetti e dei Pm della DIA Alessandra Dolci, Sara Ombra e Ilda Boccassini: rappresenta una costola dell’indagine “Infinito” del 2010.
L’indagine ha consentito di identificare gli elementi di vertice della locale di Limbiate e di individuare un sodalizio dedito al traffico di ingenti quantitativi di cocaina, con base nel comasco, composto prevalentemente da soggetti originari di San Luca, in provincia di Reggio Calabria, e legati a cosche di ‘ndrangheta di notevole spessore criminale.
Nel corso delle indagini è inoltre emersa la figura di un affermato imprenditore edile di Seregno, che intratteneva rapporti con importanti esponenti del mondo politico e coltivava frequentazioni, rapporti e scambi reciproci di favori con esponenti della criminalità organizzata, a cui chiedeva interventi vari per raggiungere i suoi scopi.
È in questo contesto che è stato accertato il ruolo determinante che l’uomo d’affari avrebbe avuto nell’elezione dell’attuale Sindaco di Seregno, facendo emergere come l’intercessione fosse legata all’interesse di ottenere il via libera per realizzare un supermercato nel territorio comunale nell’area ex Dell’Orto Autopulman.
(*notizia aggiornata con foto e archivio)