Morte di Rovagnati, la prima relazione sull’incidente in elicottero

Pubblicato il documento preliminare dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo: l'analisi dei rilievi e dei dati strumentali.
Una immagine dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo
Una immagine dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo

Sono passati due mesi e mezzo dall’incidente in elicottero che è costato la vita all’imprenditore Lorenzo Rovagnati, alla guida dell’azienda alimentare nata a Biassono, e l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo ha pubblicato la “Relazione preliminare di inchiesta” su quanto accaduto il 5 febbraio a Noceto, in provincia di Parma. Il rapporto è solo la fotografia di quanto i rilievi e l’analisi dei dati estratti dai quattro Idu (Indicator Display Unit, i sistemi di controllo dei velivolo) recuperati sul posto.

Morte di Rovagnati, la relazione: il primo impatto al suolo

Non si tratta insomma di una relazione che determina responsabilità, ma chiarisce solo la dinamica di quanto accaduto, con “unico obiettivo prevenire futuri incidenti e inconvenienti“. Nel documento si riepiloga che “l’elicottero Aw109 Sp marche I-Cpfl impattava il terreno poco dopo il decollo avvenuto dall’elisuperficie privata Cla2 sita in località Castelguelfo, Noceto, Parma. Il decollo avveniva alle 17.45. L’aeromobile si distruggeva completamente in conseguenza dell’incidente. I tre occupanti, due piloti (Leonardo Italiani e Flavio Massa, ndr) ed un passeggero, a seguito dell’incidente risultavano deceduti. L’elicottero era decollato dalla piazzola presso Noceto per effettuare l’ultima tratta di un percorso (Arcore-Faenza-Sala Baganza-Noceto-Arcore) che veniva ripetuto con relativa frequenza”.

Tra decollo e impatto in un pomeriggio di nebbia con 100 metri di visibilità e al buio (il sole era tramontato dopo le 16), l’elicottero ha percorso pochi metri dalla piazzola di partenza: tra il relitto e questa, 190 metri in tutto. In mezzo, i segni del primo impatto al suolo, con il ruotino anteriore. “Non sono state rinvenute parti dell’aeromobile tra il primo punto di contatto col terreno e la piazzola di decollo. Le tracce al suolo appaiono riconducibili ad un primo contatto con il ruotino anteriore, che ha generato un solco nel terreno bagnato. Tale solco, della lunghezza di circa 1.6 m, aveva una profondità massima di circa 75 cm e larghezza iniziale compatibile con quella del nose dell’elicottero. Il ruotino è stato ritrovato nella prima parte di questo avvallamento”. Il resto dell’elicottero si trovava a circa 25 metri dal punto di collisione iniziale.

Morte di Rovagnati, la relazione: gli ultimi tre minuti

I danni maggiori sono evidenti nella parte frontale e non ci sono state perdite di carburante, quindi nessun incendio prima o dopo l’impatto. I dati estratti dal sistema di controllo hanno rilevato che “l’inizio della registrazione dei dati relativi all’ultimo volo è avvenuto alle 17:48:33 UTC. Il termine di registrazione è avvenuto alle 17:51:00 UTC”, quindi tutto è accaduto in meno di sei minuti dal decollo (17:45). Per quanto riguarda l’assetto dell’elicottero – e la parte diventa piuttosto tecnica, l’elicottero ha avuto un angolo di roll (ondeggiamento tra destra e sinistra) “con valori molto bassi (assetto pressoché livellato su questo asse)” quindi era stabile sui fianchi, mentre l’angolo di pitch (in avanti e indietro) è stato “costante a 2.2° fino alle 17:50:45 UTC per poi aumentare fino a circa 6° alle 17:50:49 UTC. Successivamente diminuisce progressivamente fino a raggiungere il valore massimo negativo di circa -38° per poi portarsi nell’ultimo punto registrato, alle 17:51:00UTC, al valore di -32°”, il momento dell’impatto. Allo stesso modo, fino alle 17.50.53 UTC la velocità al suolo è stata pressoché nulla, per aumentare poi “progressivamente, fino a raggiungere circa 88 kt al momento di fine registrazione”, cioè nodi, che corrispondono a circa 163 chilometri orari.

“Tale relazione preliminare – spiega l’Agenzia nazionale – è pubblicata per informare gli operatori aeronautici ed il pubblico sulle circostanze generali dell’incidente e potrebbe essere soggetta a modifiche o correzioni nel caso in cui, durante l’inchiesta, si rendessero disponibili ulteriori evidenze. L’inchiesta di sicurezza continua e la relazione finale sarà pubblicata a tempo debito”.

L'autore

È la redazione del Cittadino, uno e tutti: garantisce il flusso costante delle notizie. Senza fermarsi.