Un’unione di intenti per fare in modo che la Biblioteca per i Ciechi Regina Margherita onlus di Monza continui a essere un prezioso servizio a livello nazionale e transnazionale. L’assessora regionale alla Famiglia, solidarietà sociale, disabilità e pari opportunità Elena Lucchini e il sindaco Paolo Pilotto, hanno raccolto mercoledì mattina – durante una visita alla struttura di via Ferrari – l’appello lanciato dal presidente Pietro Piscitelli e dal suo vice Nicola Stilla che hanno chiesto l’intervento delle istituzioni dopo che la forbice dei tagli governativi ha privato la Biblioteca di 200.000 euro.
Monza: unione di intenti per la Biblioteca per i ciechi, l’impegno di Regione Lombardia
«Si tratta di un taglio importante per i nostri servizi – ha dichiarato Piscitelli – noi ci impegniamo a mantenere gli stessi standard, ma abbiamo bisogno del supporto della città e della Regione».
Lucchini ha assicurato il suo impegno per «sostenere e valorizzare un’eccellenza come la Biblioteca per i ciechi, nonostante tutte le difficoltà che si presentano. Cercheremo di capire come intervenire con le risorse che abbiamo a disposizione affinché questa preziosa realtà storica prosegua il suo servizio per la città, per l’Italia ed altri paesi». Il sindaco Pilotto ha proposto di rafforzare il dialogo e la collaborazione tra Comune, Provincia e Regione per farsi portavoce nei ministeri competenti.
«È necessario portare le nostre istanze non solo al Ministero della Disabilità, la cui titolare Alessandra Locatelli, è sempre attenta e vicina alle richieste del nostro territorio, ma anche al Ministero della Cultura perché questa Biblioteca è un esempio concreto di trasmissione delle tradizioni culturali».
Monza: unione di intenti per la Biblioteca per i ciechi, la storia e le competenze
Sorta nel 1928 a Genova, poi trasferita a Milano e successivamente a Monza (in Villa Reale e dal 1996 in via Ferrari), la Biblioteca Nazionale per i Ciechi “Regina Margherita” non è solo una “casa” dove sono custoditi libri (ben 90.000) di ogni genere e tematica in Braille, ma anche un luogo di trascrizione, una tipografia che stampa libri e riviste (oltre 15 mila titoli all’anno), un polo musicale (uno dei pochi al mondo) dove gli spartiti vengono trascritti da musicisti non vedenti nei caratteri comprensibili ai ciechi e agli ipovedenti. Ai diversi settori della Biblioteca (dove lavorano 24 persone) si rivolgono persone da tutta Italia e da tutta Europa di ogni età.
Monza: unione di intenti per la Biblioteca per i ciechi, l’anno scorso 1.642 studenti hanno richiesto testi scolastici
Basti pensare che lo scorso anno, 1.642 studenti con disabilità visive hanno richiesto libri scolastici. Una vera e propria chicca è costituita dai mattoncini Lego dove sono impressi i caratteri in Braille che vengono utilizzati per insegnare a leggere ai più piccoli.
«Le nuove tecnologie – ha sottolineato il vice presidente Stilla – stanno portando alla quasi scomparsa del Braille. Noi non siamo contrari all’innovazione, ma è bene considerare l’importanza della scrittura che non può essere sostituita dall’audio».