L’assessore regionale alla Disabilità Alessandra Locatelli ha visitato giovedì 10 marzo la Biblioteca nazionale per i ciechi Regina Margherita di Monza.
“Un fiore all’occhiello non solo della città – ha esordito il presidente Pietro Piscitelli accogliendo l’ospite – ma della Lombardia, dell’Italia e del mondo intero. Ma per andare avanti, e continuare a garantire servizi culturali gratuiti alle persone non vedenti e ipovedenti, e in particolari ai ragazzi abbiamo bisogno di risorse”.
L’assessore, ribadendo l’attenzione della Regione alle necessità, anche culturali, delle persone con disabilità, ha voluto conoscere da vicino questa realtà, punto di riferimento per le persone cieche e ipovedenti, dove sono conservati libri di testo, riviste, spartiti musicali e libri anche in lingua straniera.
Istituita nel 1928, con sede prima a Milano e poi a Monza in Villa Reale e dal 1996 in via Ferrari, la biblioteca ogni anno trascrive e stampa (in Braille, ingranditi, e in formato digitale) oltre 15mila titoli.
Nell’ultimo anno scolastico sono stati 1.642 gli studenti con disabilità visive che si sono rivolti alla biblioteca monzese per richiedere i libri di testo.
Oltre alle tantissime persone cieche e ipovedenti che richiedono, come in una normalissima biblioteca, il prestito di libri che vengono spediti in tutta Italia. Da alcuni anni, inoltre, c’è stata un’impennata di richieste anche di trascrizioni di spartiti in Braille, con il prezioso contributo di musicisti non vedenti che aiutano nella “rielaborazione” dello spartito. Una vera e propria macchina della cultura dove sono impiegati 24 lavoratori, e con una tipografia interna che lavora senza sosta.
“Per continuare ci servono fondi – hanno ribadito il presidente Piscitelli e il suo vice Nicola Stilla – Era previsto un contributo annuale statale di 5milioni e 600mila euro, ma negli ultimi sette anni la cifra si è assottigliata. Dal 2022 al 2024 il finanziamento statale sarà solo di 4milioni di euro. Sembra una cifra importante, ma non è sufficiente a coprire le spese di tutti servizi che vengono erogati gratuitamente alle persone non vedenti e ipovedenti. Oltre a garantire libri di testo e spartiti gratis trascritti in Braille, ingranditi e in formato digitale, la Biblioteca nazionale per i ciechi Regina Margherita offre un prezioso supporto di assistenza alle scuole dove ci sono alunni con disabilità visiva. La legge 517 del 1977 ha sancito che il diversamente abile non solo ha diritto allo studio ma, affinché possa liberamente socializzare, ha anche il diritto a essere inserito e integrato, impiegando la figura dell’insegnante di sostegno, nelle classi normali della scuola dell’obbligo. Ma ad oggi questa inclusione solo in parte viene garantita. E viene garantita grazie al prezioso supporto dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti con la quale noi collaboriamo”.
I costi per le trascrizioni sono molto elevati: la trascrizione in Braille di una pagina di uno spartito musicale costa tra i 13 e i 15 euro, quella di un testo letterario almeno 3 euro. La stampa è solo l’ultimo tassello di un grande lavoro che viene realizzato nella sede della Biblioteca nazionale per i ciechi Regina Margherita di Monza.
Nel caso della trascrizione di testi per persone ipovedenti, la Biblioteca realizza un lavoro ad personam in base alla disabilità visiva del lettore che poi, magari nel corso dell’anno, potrebbe cambiare e quindi avere esigenze diverse. Facile intuire che i 4milioni di euro svaniscano rapidamente, e ancor prima che tutti i servizi possano essere erogati.
Da qui la richiesta all’assessore Locatelli di poter avere finanziamenti anche dalla Regione Lombardia “seppure consci delle ristrettezze economiche con cui il Pirellone deve fare i conti dopo l’emergenza sanitaria”, ha concluso Nicola Stilla.
“Il servizio offerto dalla Biblioteca Italiana per ciechi è preziosissimo, in quanto – ha detto l’assessore Locatelli – vengono spediti gratuitamente libri alle persone con disabilità visiva. Per Regione Lombardia questo servizio è fondamentale per favorire l’integrazione scolastica ed extra scolastica delle persone con disabilità visiva e il conseguente raggiungimento di una maggiore autonomia e indipendenza. Il Braille è il sistema di comunicazione di riferimento per il mondo dei non vedenti e la produzione e diffusione di questi libri di testo è da preservare e incrementare per garantire pari condizioni di accesso a tutti i cittadini”.