Monza: ricorsi in serie e la carta d’identità con il cognome della moglie per restare in Italia

Un 37enne albanese è stato accompagnato da personale della Questura all'aeroporto e imbarcato su un aereo per Tirana

Ha fatto più volte ingresso irregolare in Italia, dall’Albania, come turista, ma martedì 7 novembre, su disposizione del Questore di Monza, Marco Odorisio, un 37enne è stato accompagnato alla frontiera per il definitivo rimpatrio. Nel 2018 era stato respinto alla frontiera aerea Milano Malpensa in quanto aveva già soggiornato per 90 giorni nei 180 giorni precedenti in territorio Schengen e nel 2019, accompagnato presso l’Ufficio Immigrazione della Questura di Monza e della Brianza, aveva richiesto e ottenuto di accedere alla partenza volontaria, ma non si era allontanato dal territorio italiano.

Monza: il 37enne albanese finge di essere stato assunto per avere il permesso di soggiorno

Colpito da provvedimento di espulsione, nel 2020 si era visto accolto un ricorso di annullamento. Nel medesimo anno era però finito in carcere, accusato di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione di ragazze in un locale notturno. L’anno successivo era stato denunciato per aver dichiarato a un pubblico ufficiale, per ottenere il rilascio del permesso di soggiorno, di essere stato assunto alle dipendenze di una ditta individuale e, ancora, perché trovato in possesso di arnesi atti allo scasso.

Monza: il nuovo rientro irregolare con la carta d’identità con il cognome della moglie

A febbraio dello scorso anno era stato nuovamente accompagnato in Questura, a Monza, da personale della Squadra Mobile per l’identificazione: riscontrata nuovamente la sua irregolarità sul territorio nazionale era stato di ancora una volta colpito dal provvedimento di espulsione. Nuovo ricorso, questa volta respinto dal Giudice di Pace di Monza, tuttavia, il 5 novembre, fermato a Sesto San Giovanni per un controllo di polizia, avrebbe esibito il provvedimento con il quale il Giudice di Pace aveva accolto il ricorso nel 2020. Invitato a presentarsi presso l’Ufficio Immigrazione per la valutazione della sua posizione è emerso che sarebbe rientrato da espulso in Albania, dove, tuttavia, si sarebbe fatto rilasciare una nuova carta d’identità con il cognome della moglie, cittadina rumena.

Monza: accompagnato alla frontiera per l’espulsione

A tradirlo sono stati i precedenti fotodattiloscopici: è emerso che avrebbe fatto ingresso nel territorio italiano a maggio di quest’anno, violando il divieto di reingresso stabilito in cinque anni dall’ultima espulsione. Arrestato, come prescrive la normativa vigente in materia di immigrazione, e sottoposto a giudizio direttissimo nella mattinata del 7 novembre, il Giudice ha rilasciava il nulla osta all’espulsione dall’Italia: l’accompagnamento alla frontiera è stato eseguito quello stesso pomeriggio da parte dei personale della Questura di Monza e Brianza.