Monza: al San Gerardo i volontari che leggono i classici per umanizzare le cure

Collaborazione tra La Casa della Poesia di Monza e la Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori per il progetto "Ti racconto una storia".
Letture Ospedale San Gerardo Monza
Letture Ospedale San Gerardo Monza

L’appuntamento è ogni martedì dalle 10.30 alle 12. Grazie alla collaborazione tra La Casa della Poesia di Monza e la Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori, un gruppo di volontari legge storie tratte dai grandi classici della letteratura nel progetto “Ti racconto una storia” nell’ambito del percorso di umanizzazione delle cure.

Monza: il primo incontro con Elsa Morante

Martedì 3 ottobre c’è stato il primo incontro con la lettura di “Donna Amalia” di Elsa Morante; a seguire ancora la Morante con “Il gioco segreto”, poi sarà la volta di Italo Calvino con “Il barone rampante” e altre novelle dello scrittore di cui si celebra quest’anno il centenario della nascita.

Monza, Carrabs: “Promozione dell’umanizzazione delle cure”

Fra La Casa della Poesia di Monza e la Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori – sottolinea Antonetta Carrabs, presidente de La Casa della Poesia di Monza – è nata un’importante intesa, grazie al presidente Claudio Cogliati e al direttore generale Silvano Casazza, volta alla promozione dell’umanizzazione delle cure. Dai laboratori di Poetry Therapy in psichiatria, alla lettura dei grandi classici, in questi ultimi mesi si sono attivati percorsi attraverso i quali la persona è al centro della cura, con i suoi sentimenti, le conoscenze, le paure, i bisogni. Un “ospedale a misura d’uomo” in cui i luoghi di cura e le stesse pratiche medico-assistenziali sono più aperte, sicure e senza dolore. Una nuova visione della sanità, fatta di persone che curano persone”.

Monza, Cogliati: “Mai dimenticare sensibilità e attenzione”

Ringrazio Antonetta Carrabs e i volontari de La Casa della Poesia di Monza per l’attenzione rivolta al nostro ospedale – sottolinea il presidente della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori – Nostro dovere è prendersi cura del malato nell’interezza della persona, curare la malattia con le tecniche e le strumentazioni proprie di un Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico senza mai dimenticare la sensibilità e l’attenzione al paziente nella sua complessa unità di anima e corpo”.