Le note della Holberg Suite di Edvard Grieg hanno inaugurato ufficialmente, sabato 14 dicembre in serata, il teatro di corte di Villa Reale di Monza. I lavori di restauro erano partiti nel 2018 finanziati dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Sono stati rallentati dalla pandemia, ma soprattutto da quasi tre anni di ulteriori lavori di adeguamento e messa in sicurezza da 250 mila euro per poter riaprire lo spazio al pubblico per spettacoli. Le nuove normative hanno ridotto ulteriormente la capienza del teatrino che passa da 99 a 84 poltroncine, ma si rivela una vera bomboniera con un’acustica eccezionale.
Il teatro di corte della Villa Reale di Monza riaperto dopo anni di lavori: bomboniera da 84 posti
«Stiamo ancora attendendo il sipario- ha spiegato il direttore generale Bartolomeo Corsini-arriverà ad inizio anno e potremo da qui programmare una stagione teatrale». «Sarà un luogo molto amato- ha proseguito il sindaco e direttore del Consorzio- con una programmazione che potrà spaziare dalla musica colta al jazz, alla musica da camera». Un’anticipazione si è avuta con l’orchestra Canova diretta da Enrico Saverio Pagano che ha studiato il programma dell’inaugurazione: «Abbiamo scelto alcune arie da Le Nozze di Figaro- ha spiegato Pagano- perché Mozart suonò alle nozze di Ferdinando d’Austria e Beatrice d’Este nel 1771 e l’arciduca ne fu così entusiasta che avrebbe voluto portarlo con sé a Monza ,ma si trovò a fare i conti con il “no” della madre Maria Teresa d’Austria per evitare ulteriori spese».
Però, non è un caso se la prima rappresentazione privata in Italia dell’opera di Mozart avvenne a Monza, al teatro Arciducale realizzato dal Piermarini nella pizza del mercato , prima dell’incendio del 1802 che lo distrusse».
Il teatro di corte della Villa Reale di Monza riaperto: “Sipario in arrivo poi via alla stagione”
In scena a dare voce alle più celebri arie dell’opera mozartiana il soprano Barbara Massaro che ha raccolto gli applausi del pubblico. La conclusione del concerto è stata affidata ad una serie di brani della tradizione scandinava legati al tema delle nozze. Sonorità del nord d’Europa che ben si addicono al fondale campestre con il corteo di Bacco fanciullo dipinto dal bozzetto di Andrea Appiani e oggetto di un prezioso restauro. Proprio dedicato ad Andrea Appiani che molto lavorò con il Canonica , l’architetto che realizzò il teatro di corte per volere di Eugenio di Beauharnais tra il 1802 e il 1807 in uno spazio rettangolare progettato da Piermarini come locale guardaroba, è dedicato il calendario 2025 della Reggia che è stato distribuito agli ospiti della serata di inaugurazione.