La poesia cura: a Monza il convegno dell’Ordine dei medici

"Dolci cose a udir e dolci inganni. Risorse, benefici e insidie del linguaggio poetico": è il titolo dell'iniziativa dell'ordine professionale.
Carlo Maria Teruzzi, presidente dell’ordine dei medici a Monza e Brianza
Carlo Maria Teruzzi, presidente dell’ordine dei medici a Monza e Brianza Fabrizio Radaelli

Si intitola “Dolci cose a udir e dolci inganni. Risorse, benefici e insidie del linguaggio poetico” il convegno promosso dalla commissione psicoterapia dell’Ordine dei medici di Monza e Brianza, curato dallo psichiatra Mattia Morretta, che si svolgerà sabato 7 ottobre, dalle 9 alle 13, nella sala convegno dell’ordine, in via Mauri 9, a Monza.

Una mattinata di studi e ricerca per descrivere e focalizzare le diverse articolazioni della lingua poetica, a vantaggio della qualità della vita personale e relazionale oltre che della vita psicofisica. «Questo è un convegno di cui l’Ordine dei medici di Monza e Brianza è particolarmente fiero – ha commentato il presidente, Carlo Maria Teruzzi -. Siamo certi che una riflessione sul linguaggio e in particolare sul linguaggio poetico possa invitare i presenti ad approfondire l’importante legame che svolge il logos fra medico e paziente, perché da sempre la parola comunica, esprime, conforta, consola, rinfranca, solleva, sprona e sostiene».

La poesia cura: i relatori

Tanti i relatori ospiti della giornata: Giusi Busceti, in rappresentanza della storica Casa della poesia del Parco Trotter di Milano, lo storico Vittorio Sironi, la sociologa Caterina Galizia e poi Dome Bulfaro, esperto di poesiaterapia.

«Le psicoterapie sono per definizione terapie di parola in quanto in grado di mettere a frutto le facoltà di contenimento, motivazione e riparazione, pur rivelandosi talora mezzi di condizionamento e indottrinamento», ha aggiunto il curatore del convegno.

La partecipazione al convegno è gratuita con prenotazione obbligatoria compilando il modulo disponibile sul sito dell’Ordine dei medici (omceomb.it).