Monza, Fondazione Morandi tra ricerca medica e solidarietà: l’impegno a tutto tondo per «ridare quello che abbiamo ricevuto»

Una serata di gala in Villa reale a Monza per dare il via agli ambiziosi progetti di Fondazione Morandi, nata per «restituire quanto abbiamo ricevuto».
Fondazione Morandi serata in Villa reale Matteo Morandi e Paola Cattaneo
Fondazione Morandi serata in Villa reale Matteo Morandi e Paola Cattaneo

Una struttura dove poter fare terapia riabilitativa gratuita, a disposizione di chi non può permetterselo. È solo uno (dei tanti) progetti che la Fondazione Morandi ha illustrato in occasione della serata di gala che si è svolta nella sala delle feste della Villa reale, venerdì 29 settembre. A guidare la serata il presidente della Fondazione, Matteo Morandi, insieme alla moglie Paola Cattaneo, vicepresidente, alla presenza di molti ospiti, amici, sostenitori, politici e i vertici dell’Irccs San Gerardo.

Monza, Fondazione Morandi tra ricerca medica e solidarietà: i progetti per il futuro, le borse di studio

Una serata per raccontare la nascita della Fondazione e i progetti del futuro, a cominciare da quella che Matteo Morandi ha chiamato “formazione a circolo virtuoso”, pensata per supportare «non solo la specializzazione dei professionisti, ma anche l’avvicinamento degli studenti al mondo universitario». Un’iniziativa nata grazie alla collaborazione con Testbusters, il centro di formazione impegnato nella preparazione degli studenti delle scuole superiori in vista dei test di ammissione all’università. Una collaborazione che ha già portato alla creazione di otto borse di studio per studenti del liceo scientifico Frisi di Monza, e che nel 2024 sarà allargata ad altre scuole superiori monzesi.

Fondazione Morandi serata in Villa reale Monza
Fondazione Morandi serata in Villa reale Monza

Monza, Fondazione Morandi tra ricerca medica e solidarietà: il farmaco per le patologie del pancreas

La prima grande novità riguarda la ricerca applicata, con un focus particolare della Fondazione sulle patologie del pancreas. «Finanziamo studi riguardo la somministrazione di un nuovo farmaco che potrebbe dimostrarsi utile nel ridurre la necessità di trasfusioni», ha aggiunto Morandi.
Sostegno alla ricerca e promozione dell’eccellenza in campo medico ma anche ricerca del bello, grazie al progetto “Arte in ospedale”, pensato per rendere gli ambienti ospedalieri più accoglienti e diminuire così l’attesa e la tensione di chi aspetta al pronto soccorso. Un progetto che prevede la potenziale collaborazione con il museo Poldi Pezzoli di Milano

Monza, Fondazione Morandi tra ricerca medica e solidarietà: un luogo per percorsi gratuiti di riabilitazione

E poi il sogno che è anche il desiderio più ardito: realizzare un luogo fisico, una sede della Fondazione Morandi dove troveranno spazio studi medici e una palestra riabilitativa a disposizione gratuitamente – precisa Morandi – di chi non può permettersi di affrontare i costi di un percorso riabilitativo necessario per tornare a svolgere una vita normale dopo un trauma importante.

Monza, Fondazione Morandi tra ricerca medica e solidarietà: da cosa è nato tutto

Progetti che nella dialettica proattiva e visionaria di Matteo Morandi sono quasi un obbligo morale per chi ha ricevuto molto e che oggi molto vuole restituire. Inciampa più volte nella commozione il presidente della Fondazione quando racconta cosa è successo il 18 novembre 2021, quando il figlio Mattia, allora studente del liceo Frisi, fu vittima di un incidente in moto. La corsa contro il tempo, il miracolo dei medici, la terapia intensiva e poi la rinascita.
«Tutto è nato da lì, da quell’evento brutale e inaspettato. Fin dal primo giorno in terapia intensiva ho detto a mia moglie Paola che avremmo dato vita a una fondazione, dedicata proprio alla formazione di medici specializzati in terapie d’urgenza, per ridare quello che avevamo ottenuto». In sei mesi è nato tutto.

Monza, Fondazione Morandi tra ricerca medica e solidarietà: la collaborazione con Vero Volley

Oggi Mattia è un ex frisino, diplomato lo scorso luglio, che si prepara a entrare da studente alla facoltà di Medicina di Firenze. Accanto a lui nei giorni infiniti dell’ospedale, oltre ai genitori, c’era anche la sorella Martina, ed è ispirandosi a lei che i genitori hanno pensato di dare alla Fondazione anche un’altra veste: quella della promozione sportiva per atleti agonisti con dsa (disturbo specifico dell’apprendimento). Martina, classe 2002, gioca in serie A2 col Picco Lecco dopo essere cresciuta col Vero Volley: insieme alla società monzese è nato il progetto pilota “TatticaMENTE”.
«L’obiettivo è quello di delineare una panoramica sul rapporto tra sport e dsa, per implementare una serie di best practice da condividere con professionisti e società sportive».