Migranti, la Brianza si attrezza per gli sbarchi: la Prefettura cerca spazi nei Comuni

I richiedenti asilo accolti a Monza e in Brianza sono 1.250: a luglio un centinaio di nuovi arrivi. Il territorio si è organizzato, un vertice con i sindaci.

La macchina dell’accoglienza dei richiedenti asilo in Brianza non è in affanno: lo affermavano a inizio agosto i funzionari della prefettura fornendo i dati sulle presenze delle persone inserite nei centri di prima ospitalità, nelle comunità e negli appartamenti gestiti dalla rete delle cooperative sociali e delle associazioni.

Migranti, la Brianza si attrezza per gli sbarchi: 1.250 gli stranieri presenti

Attualmente gli stranieri sono 1.250 a fronte del migliaio dello scorso marzo: i migranti sono di parecchio inferiori ai quasi 1.400 registrati nel 2019, prima dello scoppio della pandemia di covid-19, e ai circa 2.000 del 2017, quando anche in Brianza, come nel resto d’Italia, sia la prefettura che i sindaci faticavano ad assorbire i continui arrivi e a trovare una sistemazione adeguata ai disperati in fuga dalle guerre e dalla miseria.

Migranti, la Brianza si attrezza per gli sbarchi: un centinaio arrivati a luglio

A luglio gli arrivi sono stati un centinaio mentre secondo alcune stime, non confermate dagli uffici di via Montevecchia, in agosto potrebbero raddoppiare dato che in estate, con le condizioni del mare più favorevoli, le partenze dalle coste africane tradizionalmente aumentano. Nella Provincia di Monza e Brianza viene dirottato il 10% degli stranieri che, dopo essere approdato in Italia, è accompagnato in Lombardia: il conteggio è effettuato sulla base della popolazione dei singoli territori.

Migranti, la Brianza si attrezza per gli sbarchi: da Pakistan, Bangladesh, Africa e Nord Africa

Tra i migranti presenti in Brianza molti provengono dal Pakistan, dal Bangladesh, dalla Nigeria, dalla Costa d’Avorio o dai paesi nordafricani: sono perlopiù giovani uomini mentre sono poche le donne con i bambini. Da qualche anno sono, invece, in crescita i minori non accompagnati.

Migranti, la Brianza si attrezza per gli sbarchi: la Prefettura e la sensibilizzazione ai Comuni

Nelle ultime settimane la Prefettura ha rinnovato più volte l’appello ai sindaci a mettere a disposizione gli appartamenti vuoti, a sollecitare le parrocchie e i privati ad aprire le porte delle abitazioni libere e, in caso di necessità, a valutare la possibilità di impiantare centri di accoglienza temporanea nelle palestre. Quest’ultima opzione pare abbia riscosso scarsi consensi: sarebbe troppo complicato, fa notare più di un amministratore, organizzare l’accoglienza in strutture in cui tra poco più di un mese riprenderanno le attività scolastiche e sportive.

Migranti, la Brianza si attrezza per gli sbarchi: «Obiettivo allargare la rete dei centri di assistenza, l’accoglienza diffusa à la nostra forza»

«Non abbiamo rivolto richieste specifiche ai comuni – precisano dalla prefettura – li abbiamo invitati a sensibilizzare maggiormente la cittadinanza con l’obiettivo di allargare la rete dei centri di accoglienza che in Brianza sono perlopiù in appartamenti» distribuiti in parecchie città e non in grandi o medie strutture come quelle attrezzate in uno stabile della Provincia a Limbiate, a Camparada, a Lissone e in via XX Settembre a Monza.
Nel capoluogo alla fine del 2018 ha chiuso l’hub all’ex asilo Spallanzani in seguito al netto calo degli sbarchi seguito agli accordi con la Libia siglati dall’allora ministro dell’Interno Marco Minniti. «L’accoglienza diffusa – aggiungono dalla prefettura – è il punto di forza del nostro territorio. Stiamo lavorando per rendere il sistema ancora più efficiente e, a meno di sorprese, nel breve periodo non dovremmo affrontare alcuna emergenza».