Come Monza salva i minori stranieri soli: il ruolo dello Spazio 37

Lo Spazio 37 di via Borgazzi a Monza diventa rifugio temporaneo per i minorenni che ogni giorno arrivano in Brianza.
Croce rossa gicattoli
Croce rossa giocattoli

Lo Spazio 37 di via Borgazzi a Monza apre le porte ai minori stranieri non accompagnati: la struttura gestita dal Comune in collaborazione con i volontari di associazioni e parrocchie per l’accoglienza notturna delle persone senza dimora nei mesi freddi diventerà un punto d’appoggio anche per i ragazzi in arrivo da altri Paesi che si presentano la sera e nel fine settimana alle forze dell’ordine o agli operatori dei servizi sociali chiedendo aiuto.

Come Monza salva i minori stranieri soli: ogni giorno arrivano 2-3 giovani non accompagnati

«Lo Spazio 37 – spiega l’assessore al Welfare Egidio Rivanon è il luogo auspicabile per loro e resta una soluzione di emergenza, temporanea: lo utilizzeremo, in accordo con il questore, in attesa di individuare sistemazioni idonee».

Da alcuni mesi, aggiunge l’amministratore, quotidianamente arrivano a Monza 2-3 minori non accompagnati che, perlopiù, bussano alle porte delle istituzioni la sera: «In Lombardia, così come nel resto d’Italia – aggiunge Riva – le comunità riservate a loro sono poche e sono sature. I nostri operatori passano molte ore al telefono per cercare qualche posto libero» anche fuori regione. In città vengono assistiti circa quaranta migranti non ancora maggiorenni, ma solo nove sono inseriti nel sistema Sai di accoglienza e integrazione: gli altri sono ospitati in appartamenti o in piccole comunità.

Come Monza salva i minori stranieri soli: “In altre città vicine la situazione è ancora più pesante”

«In altre città vicine tra cui Milano, Bergamo, Brescia e Como – aggiunge il responsabile del welfare cittadino – la situazione è ancora più pesante. In occasione del tavolo sulla sicurezza che si è svolto alcune settimane fa ho chiesto al prefetto di segnalare al ministero dell’Interno le nostre difficoltà in quanto il fenomeno non accenna ad arrestarsi: noi stiamo lavorando per trovare una alternativa, ma servono risorse per attrezzare i luoghi di accoglienza e la collaborazione tra le istituzioni per provare a individuare eventuali parenti in Italia dei ragazzi. Sono, inoltre, indispensabili una politica che indaghi sulle modalità di arrivo dei minori e accordi con gli stati di provenienza per provare a contenere le partenze».

Come Monza salva i minori stranieri soli: in gran parte albanesi e egiziani

I giovani che approdano a Monza sono in gran parte albanesi ed egiziani con più di sedici anni: proprio le comunità islamiche ed egiziane locali collaborano con il Comune nella ricerca di conoscenti o di famiglie che possano ospitarli per qualche giorno in modo da evitare che la permanenza allo Spazio 37 si prolunghi per più di un paio di notti.
Lo stesso provvedimento adottato da piazza Trento e Trieste, del resto, precisa che la struttura di via Borgazzi rappresenta «una opportunità eccezionale di accoglienza notturna, tempestiva, emergenziale e temporanea» per la quale quale l’ente ha stanziato un contributo aggiuntivo di 3.000 euro che sarà versato alle realtà, tra cui la Croce Rossa e i City Angels. che garantiscono il suo funzionamento.