I migranti non saranno ospitati negli alloggi popolari sfitti: la Regione lo ha precisato giovedì, dopo che il Corriere della Sera ha pubblicato stralci della lettera con cui il 26 giugno il prefetto di Monza Patrizia Palmisani ha invitato i sindaci brianzoli a segnalare al Pirellone le abitazioni libere, che non richiedono lavori di manutenzione, da destinare a centri di accoglienza straordinaria per i richiedenti asilo.
Case Aler ai migranti, la polemica scoppiata in Regione
La comunicazione ha suscitato le critiche del Pd regionale che ha puntato il dito contro una decisione che allungherebbe le liste delle famiglie in attesa di un tetto e la dura reazione degli esponenti brianzoli della Lega che hanno lanciato una bordata dietro l’altra contro l’assessore lombardo alla casa Paolo Franco di Fratelli d’Italia che avrebbe avallato la mossa della Prefettura.
Franco ha chiarito che «con il prefetto di Monza deve esserci stato un fraintendimento» e con una lettera ha invitato tutti i prefetti lombardi a valutare la sostenibilità economica e sociale dei progetti di accoglienza e ha escluso la possibilità di utilizzare le case popolari sfitte per ampliare la rete dei cas.
Case Aler ai migranti, la Prefettura: «La ricerca di immobili è continua e si intensifica all’inizio dell’estate»
«L’ipotesi che stavamo valutando con l’assessorato regionale – fanno sapere dalla Prefettura – era una delle tante iniziative che portiamo avanti per cercare di integrare la rete dell’accoglienza. La ricerca di immobili, anche da parte dei gestori dei progetti, è continua e si intensifica all’inizio dell’estate quando gli arrivi dei migranti aumentano: finora abbiamo accolto tutti e lavoreremo per poter continuare a garantire una standard» adeguato all’ospitalità.