Migranti, la prefettura di Monza e Brianza: servono più immobili per l’accoglienza

Il territorio vuole giocare d'anticipo e oltre agli spazi già esistenti cerca edifici in cui collocare temporaneamente l profughi.
Monza Prefettura
Monza Prefettura Fabrizio Radaelli

Che siano aumentati gli arrivi di migranti dal Mediterraneo «è fatto noto», così come sono aumentati anche i ritmi dell’accoglienza in Lombardia e, a cascata, nelle province. Lo spiegano dalla prefettura di Monza e Brianza, precisando che al momento «alla situazione si sta facendo fronte senza particolari difficoltà», ma che è importante «aumentare la disponibilità degli immobili» per avviare nuovi progetti destinati «alla realizzazione di progetti per l’accoglienza diffusa».

Migranti, la prefettura di Monza e Brianza: gli hub e il futuro dell’accoglienza

In questa fase, proseguono, la prefettura di Monza e Brianza sta agevolando «la circolazione delle informazioni» tra chi può mettere a disposizione soluzioni abitative e le realtà che si occupano dell’accoglienza e della gestione dei migranti. Il primo step riguarda «una prima accoglienza in un centro collettivo», come quelli appunto di Limbiate e di Lentate sul Seveso attualmente in funzione, che accolgono rispettivamente uomini e donne con minori. Poi, l’iter prevede l’avvio di un «graduale percorso di integrazione», nel corso del quale i migranti possono essere trasferiti in strutture di dimensioni via via più ridotte e in singoli appartamenti.

Migranti, la prefettura di Monza e Brianza: gli arrivi prevedibili

Nell’indirizzamento dei migranti a questa o quella provincia si replica, a livello locale, il modello in uso a livello regionale, che prevedere una “proporzionalità tra migranti in accoglienza e popolazione residente”.

«Gli arrivi – aggiungono ancora dagli uffici di via Montevecchia – restano al momento molto variabili: impossibile prevederne i flussi. Di sicuro, però, il miglioramento, nelle ultime settimane, delle condizioni meteo lungo la rotta del Mediterraneo li sta favorendo e presumibilmente resteranno costanti». Un fenomeno, precisano in prefettura, che ormai è diventato «fisiologico».