Il presidente Mattarella ha sciolto le Camere, al voto il 25 settembre

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto di scioglimento delle Camere: elezioni anticipate il 25 settembre.
Presidente Sergio Mattarella - foto Quirinale.it
Presidente Sergio Mattarella – foto Quirinale.it

Nel pomeriggio di giovedì il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto di scioglimento del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati. Ai sensi dell’articolo 88 dela Costituzione e dopo aver accettato le dimissioni del presidente del consiglio Mario Draghi e aver sentito i presidenti dei due rami del Parlamento Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati.

Il presidente Mattarella ha sciolto le Camere: voto entro 70 giorni

“Come ufficialmente comunicato – ha detto il capo dello Stato – ho firmato il decreto di scioglimento per indire nuove elezioni entro 70 giorni come previsto” dalla Costituzione.

Si dovrebbe quindi votare il 25 settembre.

Il presidente Mattarella ha sciolto le Camere: la dichiarazione

La nota del Quirinale: “Lo scioglimento anticipato del Parlamento è sempre l’ultima scelta da compiere, particolarmente se, come in questo periodo, davanti alle Camere vi sono molti importanti adempimenti da portare a compimento nell’interesse del nostro Paese. Ma la situazione politica che si è determinata ha condotto a questa decisione. La discussione, il voto e le modalità con cui questo voto è stato espresso ieri al Senato hanno reso evidente il venir meno del sostegno parlamentare al Governo e l’assenza di prospettive per dar vita a una nuova maggioranza. Questa condizione ha reso inevitabile lo scioglimento anticipato delle Camere (…) Ho il dovere di sottolineare che il periodo che attraversiamo non consente pause negli interventi indispensabili per contrastare gli effetti della crisi economica e sociale e, in particolare, dell’aumento dell’inflazione che, causata soprattutto dal costo dell’energia e dei prodotti alimentari, comporta pesanti conseguenze per le famiglie e per le imprese (…) Per queste ragioni mi auguro che – pur nell’intensa, e a volte acuta, dialettica della campagna elettorale – vi sia, da parte di tutti, un contributo costruttivo, riguardo agli aspetti che ho indicato; nell’interesse superiore dell’Italia”