I parlamentari brianzoli e la crisi di governo: “I 5 Stelle sono stati irresponsabili”

Crisi del governo, Draghi riflette. Parecchi rappresentanti della maggioranza non sembrano avere troppa fretta di andare alle urne
Conferenza stampa del Presidente del Consiglio Draghi sugli ultimi provvedimenti anti-Covid adottati dal Governo. Sono intervenuti i Ministri della Salute Speranza e dell’Istruzione Bianchi e il coordinatore del Cts Locatelli - foto Governo.it
Mario Draghi, presidente del consiglio, le cui dimissioni hanno aperto la strada alle elezioni politiche

I parlamentari di tutti gli schieramenti intravvedono il voto anticipato dietro l’angolo, ma parecchi rappresentanti della maggioranza non sembrano avere troppa fretta di andare alle urne in autunno. Su una cosa concordano: nel bollare i 5 Stelle di irresponsabilità. «Il M5S – afferma il forzista Andrea Mandelli, vicepresidente della Camera – ha messo il Paese in una situazione molto difficile: noi non abbiamo paura di andare alle elezioni e riteniamo che il centrodestra vincerà, ma è evidente che la responsabilità di questo pasticcio è dovuta al fallimento politico dell’uno vale uno. I pentastallati hanno accusato l’esecutivo di non aver fatto determinate cose quando governano da oltre quattro anni». «Ora – aggiunge – lasciamo spazio alla riflessione di Draghi a cui va la mia più grande stima, il rispetto e la gratitudine».

I parlamentari brianzoli e la crisi di governo, parla Romeo (Lega)

«Mettere in crisi l’esecutivo in questo modo è più che irresponsabile – incalza il capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeoil Movimento non ha votato un provvedimento da venti miliardi di euro che contiene aiuti alla popolazione perché prevede la costruzione del termovalorizzatore di Roma. Dopo quello che è successo sarebbe meglio andare al voto piuttosto che proseguire tra continui veti e ricatti. Draghi è una persona seria: dopo il suo intervento di giovedì credo sia difficile che torni indietro. Mercoledì ascolteremo le sue parole».

Crisi di governo, Rampi (Pd): “Nelle nazioni normali le elezioni anticipate non esistono”

«Nelle nazioni normali – commenta il suo collega del Pd Roberto Rampile elezioni anticipate non esistono. Se tornassimo alle urne tra settembre e ottobre servirebbero almeno un paio di mesi perché il Governo entri in carica: significa che dovrebbe scrivere la legge di bilancio in un mese. Una cosa del genere sarebbe pericolosa e mortificante per il Parlamento: credo sarebbe meglio provare ad andare avanti con un esecutivo guidato da Draghi, anche con una maggioranza differente perché uno stop di sei mesi rischierebbe, tra l’altro, di farci perdere i fondi del Pnrr». Lo scioglimento delle Camere, prosegue, azzererebbe il discorso avviato sull’introduzione del salario minimo e all’estero farebbe crollare la fiducia nell’Italia garantita proprio dal presidente del Consiglio: «Dovremmo – riflette – provare tutti insieme a concentrarci sulle priorità da affrontare in un momento segnato dalle difficoltà economiche e dalla guerra. Non sono, però, molto ottimista: gli elementi perché la situazione precipiti ci sono tutti».

Crisi di governo, Frassinetti (FdI): “Le elezioni spaventano ma non si può proseguire così”

L’unico partito dichiaratamente a favore del voto in autunno è Fratelli d’Italia: «Un epilogo simile – nota dai banchi dell’opposizione la deputata Paola Frassinettiera scritto dall’inizio in quanto questa maggioranza è sempre stata poco coesa. Le elezioni spaventano molti, ma non si può proseguire a lungo in queste condizioni: è vero che il momento, tra la pandemia e la guerra, è delicato ma è altrettanto pericoloso rimanere nell’indeterminatezza del governo».