Era il 13 marzo 2013 quando il cardinale Jorge Bergoglio venne eletto al soglio pontificio con il nome di papa Francesco. Oggi, a dieci anni di distanza, la diocesi ambrosiana ricorda quel momento, «come occasione per una preghiera particolarmente intensa, ma anche per approfondire la riconoscenza e la riflessione», come ha scritto l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, in una lettera rivolta ai fedeli.
Chiesa, Delpini per i 10 anni di Papa Francesco: «Invito a fare memoria con affetto e gratitudine»
«Sappiamo che il santo padre ha il dono di trovare in ogni circostanza immagini incisive e parole che diventano sintesi efficaci, provocatorie, folgoranti per aiutare il cammino della Chiesa e di ognuno di noi – scrive Delpini – In occasione dell’anniversario dell’avvio del suo pontificato invito a fare memoria di papa Francesco con quel tributo di affetto e di gratitudine che cerca di rendere più intensa la comunione, più convinta la condivisione dell’essenziale del suo magistero, più lieto e fiducioso il procedere insieme».
Chiesa, Delpini per i 10 anni di Papa Francesco: «Che cosa sta dicendo la Spirito Santo?»
Un invito, quello rivolto dal pastore ambrosiano ai fedeli della diocesi di Milano, a rispondere con sincerità e semplicità a una domanda che l’arcivescovo pone a chiunque e a se stesso: «Che cosa sta dicendo lo Spirito Santo alla Chiesa in questo nostro tempo attraverso il ministero di papa Francesco?». E ancora: «Che cosa sta dicendo a me personalmente attraverso lui? E alla mia comunità?».
Chiesa, Delpini per i 10 anni di Papa Francesco: la richiesta, “Pregate per me”
Tra i tanti scritti pubblicati dal pontefice in questi dieci anni, Delpini individua soprattutto l’enciclica Evangelium gaudium, la prima esortazione apostolica promulgata da papa Francesco il 24 novembre 2013.
«Raccogliamo volentieri la richiesta che il papa non cessa di rivolgere a tutti: “Pregate per me”. E noi con affetto ricordiamo il santo padre ogni giorno, nella preghiera eucaristica e nella preghiera personale», conclude monsignor Delpini.