Papa Francesco è sicuramente il pontefice più “mediatico” della storia della chiesa, ma è anche un appassionato di cinema. Lo sa bene il brianzolo (ma brasiliano di nascita) monsignor Dario Edoardo Viganò, che da papa Bergoglio ha ricevuto l’incarico di realizzare una radicale riforma e riorganizzazione dei media vaticani.
Monsignor Viganò alla Bcc per Bergoglio e il cinema
Sarà proprio monsignor Viganò, vice cancelliere della Pontificia accademia delle scienze e delle scienze sociali, a raccontare, venerdì 17 giugno alle 20 in un incontro a ingresso libero organizzato da Bcc Milano nell’Auditorium “Don Enrico De Gasperi” a Carugate (via san Giovanni Bosco, 12), il rapporto del papa con il cinema attraverso filmati, fotografie e aneddoti personali. Il presbitero, che in passato era stato chiamato da Benedetto XVI alla guida del Centro televisivo vaticano, è un esperto cineasta e critico cinematografico di fama internazionale. È stato l’ispiratore del documentario di Wim Wenders “Papa Francesco, un uomo di parola” e autore di brillanti saggi sul cinema e la chiesa.
Viganò, il Papa, il cinema neorealista
Di recente monsignor Viganò ha pubblicato un volume dal titolo “Lo sguardo: porta del cuore. Il neorealismo tra memoria e attualità” che contiene tra l’altro un’originale intervista al Papa in cui Francesco ricorda tra l’altro l’amore per il cinema, nato da bambino, grazie ai suoi genitori che lo portavano spesso al cinema del quartiere in cui viveva, e il suo grande interesse per i film neorealisti. “Il neorealismo tocca la realtà, ma anche il cuore” ha dichiarato il pontefice. Nell’incontro, voluto dal presidente di Bcc Milano Giuseppe Maino e dai vertici dell’istituto di credito, monsignor Viganò si soffermerà anche sugli attori e sui registi preferiti dal papa: Federico Fellini, che nel film “La Strada” si è soffermato sugli ultimi, Vittorio De Sica, Roberto Rossellini, Anna Magnani e Aldo Fabrizi.