This Is The End, la mostra a Monza e i suoi artisti: Roberto Ghezzi e i ghiacciai

Il 18 maggio alla Reggia vernice per la collettiva che si interroga sui tanti, troppi baratri su cui si affaccia il mondo: i protagonisti.
Roberto Ghezzi, The Greenland Project, ghiacciaio in fusione su carta, 40x52 cm, (2022)
Roberto Ghezzi, The Greenland Project, ghiacciaio in fusione su carta, 40×52 cm, (2022)

Countdown per la mostra This Is The End che un gruppo di artisti ha promosso dal basso trovando, di passo in passo, una rete sempre più larga di collaborazioni, compresa quella del Cittadino che è media partner del progetto. L’appuntamento è alla Reggia di Monza, nella sala convegni (a fianco del teatrino) dal 19 maggio e fino al 9 giugno, con inaugurazione sabato 18 alle 16.30.

La collettiva raccoglie le opere di Elisa Cella, Nicola Evangelisti, Nadia Galbiati, Roberto Ghezzi, Elena Ketra, Camilla Marinoni, Andrea Meregalli, Gabriele Micalizzi, Silvia Serenari, Matteo Suffritti, che hanno costituito allo scopo l’associazione culturale And come nuova realtà promotrice di iniziative artistiche e propone nel titolo, la canzone dei Doors presente anche nella colonna sonora di Apocalypse Now di Coppola: quel film ha nel dna Cuore di tenebra di Joseph Conrad: due opere, ricordano gli artisti, che “fanno riflettere sullorrore, sulla follia e sulla psicologia umana. La mostra vuole essere infatti un grido proposto dagli artisti, da sempre sensibili alle vibrazioni che il mondo produce e custodi della loro rielaborazione”. L’arte – scrivono – fa da tramite per mettere in comunicazione le varie scienze coinvolte, interroga il presente e chiama professionisti e pubblico a una riflessione collettiva per affrontare le sfide per il futuro. Ecco i profili degli artisti.

This Is The End, la mostra a Monza e i suoi artisti: chi è Roberto Ghezzi

Artista: Roberto Ghezzi
Tema: fusione dei ghiacciai e bellezza

Ghezzi ha realizzato circa 50 opere interagendo mediante carte fotosensibilizzate con il ghiaccio dei ghiacciai in scioglimento e realizzando delle vere e proprie immagini dinamiche.

Roberto Ghezzi è nato a Cortona nel 1978, dove attualmente vive e lavora. La sua formazione ha avvio all’interno dello studio di scultura di famiglia e si perfeziona all’Accademia di Belle arti di Firenze. Inizia ad esporre negli anni Novanta e i suoi esordi sono legati alla pittura.

Roberto Ghezzi
Roberto Ghezzi

Tutta la sua produzione è fondata sul forte interesse per il paesaggio naturale, che, agli inizi, egli indaga sia attraverso la rappresentazione pittorica, che mediante sperimentazioni “sul campo”, a contatto diretto con l’ambiente naturale. Si tratta di uno studio portato avanti nel corso di un decennio, che, muovendo da un approccio scientifico di esame approfondito della realtà organica, assume forma concettuale attraverso la materia. Nei primi anni 2000 presenta al pubblico opere legate alla ricerca, maturata negli anni. Creazioni inedite, che nascono da studi e sperimentazioni su luoghi naturali, spesso incontamina- ti, e il cui titolo Naturografie ha in sé il concetto fondante sia del risultato finale, che del processo.

Quest’ultimo è parte integrante dell’opera, in un viaggio all’origine del rapporto tra artista e natura, dove il supporto è spazio di comunione tra essi. L’artista crea con la natura, ma, al tempo stesso sovraintende ad ogni fase della creazione: dalla determinazione delle variabili iniziali, al fattore tempo, fino alla forma finale. Ha esposto in contesti pubblici e privati, in Italia e all’estero.

Tra questi: Museo di arte contemporanea di Skopje, Galleria comunale di arte contemporanea di Arezzo, Museo civico di Palazzo della Penna, Museo della Fine del Mondo di Ushuaia, Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, Marca di Catanzaro, Palazzo Medici Riccardi di Firenze, Battersea Park a Londra, Chiostro del Bramante a Roma, Casa dei Carraresi a Treviso, biblioteca di Pu-Dong a Shangai, Museo oceanografico di Tunisi.

Le sue Naturografie hanno vinto il premio Residenze d’artista Fondazione Rocco Guglielmo 2020, il premio Ora 2016, il premio ArtApp Artist Contest 2017, il premio residenza ArteamCup 2018, e il premio ArteamCup Vanilla Edizioni 2019. Ha effettuato decine di residenze artistiche, ricerche sperimentali e installazioni ambientali, oltre che in Italia, anche in luoghi remoti del pianeta come Alaska, lslanda, Sudafrica, Norvegia, Tunisia, Patagonia, Danimarca, Nord Macedonia e Groenlandia. Ha realizzato progetti artistici in collaborazione con importanti istituti di ricerca scientifica tra cui Cnr Ismar, Cnr Iom, Cnr Isp e Arpa.

Professionista coinvolto: Biagio di Mauro, ricercatore Cnr – Isp Istituto scienze polari