Musica: il nuovo disco dei La Crus e il video con l’intelligenza artificiale

Dopo vent'anni i La Crus di Mauro Ermanno Giovanardi hanno pubblicato un nuovo disco. Accompagnato da un video realizzato con l'Intelligenza artificiale.

«In questo album sentivamo la necessità di lasciarci contaminare dall’intelligenza e siamo ricorsi a quella artificiale», aveva già spiegato Joe. Ed ecco il video “caleidoscopico” di “Mangia dormi lavora ripeti”, il primo singolo del nuovo lavoro dei La Crus. L’album “Proteggimi da ciò che voglio” è uscito una settimana fa, dal 29 marzo il pubblico ha potuto anche vedere la canzone già segnalata come uno dei brani più preziosi del disco.

Musica: il nuovo disco dei La Crus, il video “in un flusso di reti e dati”

«Per suggestionare la ripetizione che la vita contemporanea impone, la band ha pensato di introdurre l’intelligenza artificiale nel videoclip dove “un flusso di dati e di reti” si impossessa dei protagonisti, in un immaginario “cyber punk” che traduce in immagini il senso della canzone», spiega la casa discografica. Una sorta di Take on me, grande classico dei norvegesi A-Ha (che negli anni ’80 diventavano figure animate), in versione 4.0.

Il video è stato girato tra Frequenze Studio e il Che Studio di Cesare Malfatti, durante le prove per l’inizio del tour; regia, riprese, montaggio, e post-produzione AI al Lucha Libre Studio a cura di Gianluca Mingotto e di Davide Migliavacca. In video Joe Giovanardi, Cesare Malfatti, Alessandro Pagano. E Manuele Malfatti, figlio di Cesare, come attore protagonista.

Musica: il video di “Mangia dormi lavora ripeti”

Musica: il nuovo disco dei La Crus, dopo vent’anni “Proteggimi da ciò che voglio”

Il nuovo disco è arrivato dopo un (lungo) periodo di vicina lontananza in cui ciascuno dei La Crus ha fatto altro senza perdere però di vista il gruppo. L’idea di ritorno di fiamma qualche anno fa, il palco di Sanremo e ora finalmente il ritorno: «Dopo una via crucis lunghissima in cui siamo caduti ben più di tre volte, ora siamo davvero contenti e soddisfatti del risultato finale», aveva annunciato nei giorni scorsi il brugherese Mauro Ermanno Giovanardi.

I La Crus hanno pubblicato il 22 marzo il nuovo lavoro, il ritorno insieme a vent’anni dall’ultima volta o del tempo che è passato dal 2008. Sulle piattaforme digitali e con un vinile in edizione limitata per (ri)cominciare, con la copertina rossa: “Proteggimi da ciò che voglio”, otto tracce inedite più “Io confesso” cantata con Carmen Consoli e “Come ogni volta” con Colapesce & Dimartino che ne hanno anticipato l’uscita. Su Etichetta Mescal, distribuito da Ada Music Italy.

Un disco di canzoni “Polietiche”, come le hanno definite: politiche, poetiche e soprattutto etiche.

In radio “Mangia dormi lavora ripeti” dice “Corri e competi dentro un ruota di quattro pareti, come criceti; mangia, dormi, lavora, ripeti e poi crepi; dentro l’inferno di un flusso di dati e di reti: mangia, dormi, lavora, ripeti”.

Dentro ci sono loro, i La Crus, con la produzione ricercata e non scontata di Matteo Cantaluppi.

Poi ci sono ospiti importanti “che regalano la loro arte e il loro sapere”. Ci sono Slavoj Zizek, filosofo, sociologo e politologo sloveno, e Vasco Brondi (delle Luci Della Centrale Elettrica) che arricchiscono “La Rivoluzione”. E poi la cantantessa Consoli e Colapesce & Dimartino per attraversare il ponte virtuale tra passato e presente con le nuove versioni di due classici. Il titolo è invece ispirato da “Protect Me From What I Want”, un’opera dell’artista statunitense Jenny Holzer.

Musica: il nuovo disco dei La Crus, «la libertà illusoria e la schiavitù reale da cui proteggerci»

E oltre le persone? «Nel disco ci sono alcune tematiche ricorrenti come quella del tempo, quella del lavoro, quello dell’angoscia e dello smarrimento sempre più diffusi – raccontano gli stessi La Crus – Il tutto è permeato dalla percezione di una libertà che è illusoria perché è il modo in cui il dominio neoliberista ci assegna lo status di imprenditori di noi stessi, che ci rende di fatto degli schiavi isolati dagli altri, senza nemmeno più un padrone contro cui poterci ribellare. Un dominio che ci spinge a desiderare cose da cui invece dovremmo proteggerci».

Anche da qui la sfida ambiziosa dei testi che «è stata quella di far convivere due elementi che possono sembrare in contraddizione: avere uno sguardo politico e al tempo stesso poetico. Pericoloso ma intrigante, cercando di sfuggire dalla retorica populista con un approccio interiore e profondo. Cercando di evitare sempre e comunque la declamazione dritta per dritta, urlata dentro ad un megafono. Usando sempre e comunque la parola sussurrata, in punta di penna. Coi doppi sensi e le metafore. Ed è per questo che fra di noi, abbiamo ironicamente coniato un nuovo termine che descrive questo lavoro: Canzoni “Polietiche”».

Musica: il nuovo disco dei La Crus, «entrate a guardarvi dentro e intorno»

«Sperando – concludono – che chi ci ha seguiti fin dai primi lavori, e in questi lunghi anni di assenza ci ha continuato ad ascoltare, insieme ad un nuovo e ipotetico pubblico, possa condividere questa visione, questa crescita e consapevolezza, che possa apprezzare e continuare ad emozionarsi, perché queste nuove canzoni, sono il frutto di lunghe riflessioni e di un sincero amore per la musica. Non sappiamo fare altrimenti. Entrate a guardarvi dentro e intorno insieme a noi».