Carabinieri: in un anno a Monza e in Brianza 397 “Codici rossi”, gazebo antiviolenza in piazza

Il comando provinciale dell'Arma in occasione della Giornata nazionale ha diffuso i dati della intensa attività sul territorio per fronteggiare la violenza di genere. Nel week-end gazebo informativi a Monza
Il gazebo Carabinieri/Anc in piazza Arengario a Monza

Sono stati 397 i codici rossi attivati nel corso dell’ultimo anno, dal 25 novembre 2021, dal Comando Provinciale Carabinieri di Monza Brianza a riprova di quanto sia radicato anche in provincia il fenomeno della violenza di genere. Un numero, diramato in occasione della Giornata internazionale contro la violenza alle donne, che insieme alle 317 denunce, i 12 arresti in flagranza di reato e 45 misure cautelari eseguite, mostrano la mole di interventi dei carabinieri per rispondere a richieste d’aiuto, segnalazioni, episodi di violenza domestica quotidiani. L’Arma provinciale, insieme alla sezione provinciale della Associazione Nazionale Carabinieri, ha tra l’altro date alle stampe e affisso (e diffuso sui social, grazie anche alla collaborazione della Provincia, dei suoi 55 Comuni e delle associazioni del territorio) un manifesto contro la violenza alle donne con lo slogan “Non sei sola, possiamo aiutarti”.

Carabinieri di Monza e Brianza con Anc e centri antiviolenza in piazza Arengario a Monza

Arma, l’ANC e i centri antiviolenza provinciali per tutto il fine settimana, da venerdì 25 novembre, saranno insieme con un gazebo che sarà presente a Monza davanti il palazzo dell’Arengario. Sarà possibile ricevere informazioni sul tema della violenza di genere, conoscere gli strumenti legislativi e socio-assistenziali in favore delle donne vittime di violenza. Inoltre, lungo le vie del centro, grazie ai volontari dell’ANC, saranno distribuiti i volantini con impressa la foto simbolo della campagna “Non sei sola. Noi possiamo aiutarti” e le istruzioni per chiedere aiuto. Inoltre, in numerosi comuni della provincia, sempre grazie ai volontari dell’ANC, i volantini saranno distribuiti anche dinanzi a supermercati, vie cittadine e centri commerciali.

Carabinieri #PossiamoAiutarvi: sul portale info dettagliate sul Codice Rosso

L’Arma dei Carabinieri – #PossiamoAiutarvi – ha da tempo creato sul suo portale un’aggiornatissima area dedicata al Codice Rosso con specifiche sezioni dedicate ai maltrattamenti e gli atti persecutori (oltre che a quelle dedicate specificatamente al revenge porn, alla violenza sessuale, agli atti persecutori e al bullismo e cyberbullismo) nonché un test di autovalutazione elaborati dagli esperti del Reparto Analisi Criminologiche del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche per rilevare i maniera semplice e rapida i segnali del livello di violenza subita.

Carabinieri: i suggerimenti alle vittime per difendersi e denunciare

Per difendersi e avere il coraggio di denunciare, oltre alle chiamate al 112 e al 1522 e l’affidamento ai centri antiviolenza per ricevere assistenza legale e psicologica, l’Arma dà anche una serie di utili consigli alle vittime: le invita a non farsi convincere da promesse di cambiamenti di carattere e di comportamento da parte di un partner violento, a non lasciarti influenzare negativamente “dalle sue offese e dalle sue minacce” e ancora, “a non provare sensi di colpa per i figli” per i quali “è meglio vivere con un genitore equilibrato, piuttosto che con una coppia di genitori in conflitto” dice l’Arma.

Carabinieri: ai Pronto soccorso percorsi preferenziali per le vittime di violenza e i figli minori

Ricorda anche che, in caso di maltrattamenti con ferite e lividi, al Pronto Soccorso degli ospedalisono stati predisposti percorsi preferenziali dedicati alle vittime di violenza che garantiscono una tempestiva e adeguata presa in carico delle donne a partire dal triage e fino al loro accompagnamento/orientamento, se consenzienti, ai servizi pubblici e privati dedicati presenti sul territorio di riferimento al fine di elaborare, con le stesse, un progetto personalizzato di sostegno e di ascolto per la fuoriuscita dalla esperienza di violenza subita“. Un percorso nel quale anche figli minori, testimoni o vittime di violenza, “tenuto conto della normativa riguardante i minori e delle vigenti procedure di presa in carico socio-sanitaria delle persone minorenni”.