“Non sei sola, possiamo aiutarti”, in tutta Monza e provincia il manifesto contro la violenza alle donne

Iniziativa del Comando provinciale dei Carabinieri, Anc, Provincia e Comuni, associazioni per sensibilizzare le vittime e dare loro un messaggio di speranza
La presentazione dell’iniziativa in Provincia

Anche Michelle Hunziker e la pallavolista della nazionale Alessia Orro hanno voluto essere presenti, in video, per lanciare un messaggio di speranza a tutte le donne vittime di violenza e indicare nei carabinieri del Comando provinciale di Monza – e in generale nelle forze dell’ordine – una spalla sicura sulla quale appoggiarsi. L’occasione è stata la presentazione, nella Sala Verde della Provincia, a Monza, a cura dell’Arma Provinciale e di Anc (Associazione Nazionale Carabinieri, coordinamento provinciale di Monza e Brianza) di un manifesto che rappresenta l’emblema della 23esima Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne secondo una rete formata dal Comando provinciale dell’Arma, dalla Provincia con i suoi 55 Comuni e dalle associazioni del territorio che si occupano in prima persona del problema. Sarà affisso in tutte le strade e le piazze della provincia e diffuso con ogni mezzo: accanto allo slogan “Non sei sola, noi possiamo aiutarti, chiama il 112 o il 1522” una fotografia in cui una carabiniera. Erika Arcidiacono, prende le mani di una vittima, interpretata dall’attrice Rossana Carretto, e con il suo sguardo la rassicura.

Monza, il manifesto per dare speranza alle donne vittime di violenza: “Denunce aumentate”

Una vicinanza, quella delle forze dell’ordine e delle istituzioni in generale che, secondo il presidente provinciale Luca Santambrogio, starebbe dando frutti in termini di denunce, aumentate, e di responsabili, fermati: “secondo quanto detto dalla direttrice del carcere di Monza, attualmente su 600 detenuti 50 sono in cella per maltrattamenti, numero in crescita” dice. Al tavolo, accanto al comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Gianfilippo Simoniello, il presidente della sezione locale della Associazione Nazionale Carabinieri, Vito Potenza che ha ringraziato per la grande adesione dei sodalizi locali e la spontanea sponsorizzazione dell’iniziativa da parte della Bcc di Carate Brianza.

Monza, il comandante dei carabinieri: “La repressione non basta”

La repressione non basta contro quelli che sono stereotipi di genere che costruiscono muri – dice SimonielloOccorre invece necessariamente intervenire alla base, con la prevenzione e l’educazione, fare rete“. Dal canto loro i carabinieri vantano un reparto speciale e personale adeguatamente formato, circa 500 uomini, disseminati in tutti i principali Comandi d’Italia a supporto dei colleghi delle Stazioni. “Il Codice rosso – prosegue Simoniellonulla ha aggiunto a ciò che l’Arma fa da sempre, noi carabinieri siamo da sempre dalla parte delle donne“. Dal 2020, secondo quanto diffuso dall’Arma provinciale, sono in crescita, oltre 250 casi, gli atti persecutori. Non mancano poi denunce per maltrattamenti e violenza sessuale. Tre complessivamente i casi di femminicidio nel corso del triennio di riferimento.

L’intervento di Michelle Hunziker

Monza, il procuratore capo: “+12% stalking e +25% violenze sessuali”

Del resto, come precisato dal procuratore capo Claudio Gittardi, sono state circa 600 nell’ultimo anno le “notizie di reato” transitate in Procura a Monza con vittime deboli, quindi donne, ma anche minori (dei quali si occupano 7 sei 16 magistrati operativi) con un incremento del 12% dei reati di stalking e del 25% di violenza sessualepiù o meno grave“, cui si aggiungono i maltrattamenti. “Un incremento notevole – dice – cui si associa un netto aumento delle misure di contrasto“. “La violenza contro la donna – aggiunge – è un reato molto particolare, non finalizzato al profitto ma alla sopraffazione, alla predominanza di un uomo su un oggetto, perché così, da chi fa violenza, è considerata una donna“. E qui allora emerge ancora l’aspetto educazionale e culturale, il ruolo sì di forze dell’ordine, istituzioni e tribunale, ma anche (e soprattutto) di famiglia e scuola, “Determinanti” dice Gittardi.

L’intervento del Prefetto Patrizia Palmisani

Monza, il prefetto Palmisani: “Vorrei non dover più celebrare questa giornata”

Vorrei che in futuro non si dovesse mai più celebrare questa giornata” ha aggiunto il prefetto Patrizia Palmisani, ricordando il reatoche va a colpire la donna in quanto tale” e la risposta, il fare, che già grazie a campagne di sensibilizzazione sta portando risultati in termini di denunce con le vittime “che stanno prendendo più coscienza di sé”.

Foto di gruppo