Ciclismo: niente Brianza per il Giro d’Italia 2026, dove va la corsa rosa

Il Giro d'Italia 2026 torna a saltare la Brianza. Si corre dall'8 al 31 maggio, con partenza dalla Bulgaria e arrivo a Roma. C'è il ritorno a Milano.
Giro d'Italia 2026
Giro d’Italia 2026

Il Giro d’Italia 2026 torna a saltare la Brianza. Dopo le esperienze di tappa a Cesano Maderno e Seregno, e i passaggi che hanno coinvolto diversi Comuni, la corsa rosa ci girerà intorno. L’edizione 2026 è stata presentata l’1 dicembre: si corre dall’8 al 31 maggio, con partenza dalla Bulgaria (tre tappe) e arrivo in Italia a partire dalla Calabria.
Sarà per un’altra volta anche per il Giro d’Italia Women da Cesenatico a Saluzzo.

Ciclismo: niente Brianza per il Giro d’Italia 2026, ritorno a Milano il 24 maggio

Sono 21 tappe, per 3.459,2 chilometri totali e 49.150 metri di dislivello. C’è il ritorno a Milano, che per anni è stato il tradizionale traguardo e ospiterà il Giro per la novantesima volta, nella frazione del 24 maggio (numero 15) Voghera-Milano di 136 km e poi, due giorni dopo, lo sconfinamento in Svizzera con la Bellinzona-Carì. La carovana sfiorerà da lontano il Vimercatese il 27 maggio con la Cassano d’Adda-Andalo.

Ciclismo: niente Brianza per il Giro d’Italia 2026, il percorso

Al rientro in Italia il Giro parte da Catanzaro per risalire l’Italia alternando tappe potenzialmente di volatatappe di montagna. Il primo arrivo in salita al Blockhaus, sulla Maiella in Abruzzo, dal suo versante più temuto (Roccamorice). La settimana si chiude con la tappa dei “Muri” a Fermo e l’arrivo in salita appenninico di Corno alle Scale dove si ritorna dopo 22 anni dalla vittoria di Gilberto Simoni nel 2004.

La seconda settimana si apre con l’unica crono individuale da Viareggio a Massa, Tappa Bartali di questa edizione, e si chiude in Valle d’Aosta con l’arrivo a Pila (dopo oltre 30 anni dall’ultima volta) per 133 km e oltre 4.400 m di dislivello. Domenica probabile volata a Milano che ospiterà il 90esimo arrivo di tappa della sua storia.

Nella terza settimana la tappa interamente svizzera da Bellinzona a Carì, breve e intensa, e le tappe miste che da Cassano d’Adda portano verso le Dolomiti: il tappone dolomitico collega Feltre con i Piani di Pezzè (“ancora un ritorno storico dopo la vittoria di Marco Pantani al Giro d’Italia Dilettanti 1992″, osservano gli organizzatori) con i passi DuranStaulanza (con la variante di Coi), Giau (Cima Coppi per la quarta volta) e Falzarego. Il giorno dopo la Corsa Rosa ricorda il Terremoto del Friuli (6 maggio 1976) ripercorrendone il cratere prima di scalare due volte Piancavallo che definirà la classifica finale. Grande Arrivo a Roma con il circuito passerella nella Città Eterna.

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