«Sono orgoglioso di far parte di un gruppo che sta facendo la storia di questa nazione. Ogni giorno lavoriamo per superare i nostri ostacoli e sfidare l’impossibile. Continuiamo così». È un capitano felice Filippo Tortu dopo che l’Italia che ha guidato insieme a Nadia Battocletti si è confermata sul tetto continentale con la vittoria bis agli Europei a squadre. Nel caldo torrido di Madrid, che si è rivelato l’avversario più difficile da battere su una pista velocissima, gli azzurri hanno chiuso la tre giorni con 431.5 punti in 37 gare, davanti alla Polonia (405.5 punti) e Germania (397 punti).
Atletica: Italia campione bis agli Europei a squadre, la classifica
Dopo il terzo posto al termine della prima giornata, la squadra azzurra ha preso il comando e non l’ha più mollato grazie a tre vittorie – delle certezze Battocletti sui 5000, Fabbri nel peso e Iapichino con un salto da maestra nel lungo – e a una serie di piazzamenti che ha fatto bottino di punti e permesso di controllare le avversarie più dirette. Azzurri tra i primi otto in trenta delle gare in programma, tredici volte sul podio e per nove al quarto posto, alla fine +5 punti rispetto a Chorzow 2023 (in Polonia, teatro del primo storico trionfo) e un bis conquistato non da squadra favorita.

Atletica: Italia campione bis agli Europei a squadre, il record italiano della 4×400 con Aceti
Alcuni dei risultati di rilievo in pista portano una firma brianzola. La staffetta 4×400 mista con il giussanese Vladimir Aceti in terza frazione ha abbassato di oltre un secondo il record italiano: Edoardo Scotti, Virginia Troiani, Aceti e Alice Mangione hanno fermato il cronometro sul 3:09.66 per il secondo posto. Seconda piazza anche per il padernese Matteo Sioli, già una certezza del salto in alto a 19 anni: già di bronzo ad Apeldoorn ai Campionati Europei indoor (e argento l’anno scorso ai Mondiali U20), è salito a 2,27 che oltre che seconda miglior misura della competizione è anche il nuovo personale.
Atletica: Italia campione bis agli Europei a squadre, Tortu e la 4×100 più difficile
Il capitano ha corso una delle 4×100 più difficili degli ultimi anni con un quartetto costretto a rivoluzionarsi a causa degli infortuni degli sprinter, l’ultimo dei quali ha messo ko Lorenzo Patta che stava correndo da protagonista i suoi 100 metri. Tortu si è quindi spostato in seconda frazione (già passerella di Marcell Jacobs) e, ricevuto bene il testimone da Filippo Randazzo, si è lanciato sul primo rettilineo innescando Fausto Desalu, certezza in curva e di nuovo in condizione (a sua volta secondo sui 200 in 20.18): un cambio al contrario rispetto al solito, rispetto a Tokyo 2020, ma che non ha tradito e ha permesso all’ostacolista Lorenzo Simonelli di chiudere con il crono di 38.46 al quarto posto.
Ma la 4×100 per lui è casa, dove sa trovare la forza anche quando i tempi individuali non decollano: Tortu in seconda frazione c’era già stato a Grosseto nel 2023, quando c’era un pass per i Mondiali da conquistare e il quartetto aveva piazzato il terzo tempo di sempre.
Proprio per la difficoltà della situazione, lo sprinter di Carate nel dopo gara ha destinato i complimenti per primi a Randazzo e Simonelli per la capacità di adattamento in emergenza. Uno dei veri punti di forza della squadra campione d’Europa.