Perché il Monte Disgrazia si chiama così? C’è anche una accurata ricostruzione dell’origine del nome nel libro “Monte Disgrazia, Picco Glorioso” con cui continua la collaborazione editoriale tra il Cittadino e l’editore Bellavite di Missaglia.
Monte Disgrazia, Picco Glorioso: quinta proposta per i 125 anni del Cittadino
È la quinta proposta a prezzo speciale in occasione del 125esimo anniversario del bisettimanale di Monza e Brianza. Parla ancora di montagna e arriva dopo il volume sul Resegone (ancora disponibile in redazione, come anche quello su Riccardo Cassin, sulle rose, il libro-gioco sui dialetti).
“Monte Disgrazia, Picco Glorioso” si può acquistare al prezzo speciale di 14 euro negli orari di apertura dello sportello: da lunedì al venerdì dalle 9 alle 17 in viale Elvezia 2 a Monza. Info: 039 2169511.
Monte Disgrazia, Picco Glorioso: di cosa si tratta
Si tratta del volume del 2013 a cura dell’agronomo Giuseppe Miotti e del geologo Michele Comi, entrambi guide alpine, nell’anniversario dei 150 anni della prima scalata alla vetta che fa da confine tra Val Masino e Valmalenco.
È una vera e propria guida alla scoperta della montagna: il racconto della prima ascensione – impresa di quattro inglesi – l’iconografia, il valore anche in letteratura, la geografia e gli appunti naturalistici, i graniti e i minerali, il tour geologico, la prima salita italiana, le creste e le pareti, bivacchi, rifugi e i sentieri, i personaggi e anche il cielo.
Monte Disgrazia, Picco Glorioso: perché si chiama così?
Ma perché il Monte Disgrazia si chiama così? Nessuna tragedia, ma un difetto di traduzione dal dialetto e trascrizione del nome dalle prime carte: il nome originale faceva riferimento al ghiaccio e ai ghiacciai. “Cima delle Vedrette” nel 1812 e vedrette era “il termine che nell’area retica viene dato ai ghiacciai, ma anche Monte Disgracio e la “non lontana assonanza” con ghiaccio.
