È un dei profili più amati dalla Brianza: basta puntare lo sguardo a nord ed è lì, riconoscibile, riconoscibilissimo, a partire dal suo nome. Il Resegone. È dedicata alla montagna lecchese la quarta proposta editoriale figlia dell’alleanza tra il Cittadino, in occasione del suo 125esimo anniversario di fondazione, e un’altra realtà storica del territorio, Bellavite. E arriva, tra l’altro, proprio nelle settimane di giugno in cui si corre l’ormai leggendaria Monza-Resegone, la corsa in notturna a squadre inventata dalla Società alpinisti monzesi che è arrivata alla 62esima edizione.
Il libro è infatti dell’editore di Missaglia ed è possibile acquistarlo alla redazione del Cittadino (viale Elvezia 2, Monza) al prezzo promozionale di 17 euro contro i 35 di copertina, quindi al 50% di sconto e più.
Il Resegone: il libro Bellavite firmato da Angelo Sala
“Il profilo più caro ai lombardi” recita il sottotitolo del volume curato da Angelo Sala, con fotografie di Duilio Costa e Giandomenico Spreafico, che in 175 pagine di grande formato racconta “la montagna di Manzoni“, la valle di San Martino, l’Albenza e “una montagna di storia al centro della Lombardia”, la Valle Imagna e le sue pietre, le valli Brambilla e Taleggio, il termenù e il “piacere di camminare”, così come Morterone, Brumano e l’anello del Resegone dove “ascoltare il silenzio”.
«Meta di poeti e artisti nostalgici, che sulle sue balze cercano e trovano la salute, l’ispirazione, l’amore e l’avventura, con passeggiate per tutti i gusti, dalle scarpinate alle quote più basse, dove si possono respirare profondamente i profumi dei boschi, alle escursioni alle quote più elevate, spesso lungo antichi sentieri – scrive l’autore -. Sono le cime e le rocce care allo scrittore Alessandro Manzoni, all’abate Antonio Stoppani, al geologo Mario Cermenati. Sono le montagne sulle quali si sono alimentate le tradizioni e le glorie alpinistiche dei lecchesi».
Il Resegone, la montagna di Manzoni e i suoi segreti
Manzoni racconta dei “molti suoi cocuzzoli in fila, che in vero lo fanno somigliare a una sega” e che “non è chi, al primo vederlo, purché sia di fronte, come per esempio di su le mura di Milano che guardano a settentrione, non lo discerna tosto, a un tal contrassegno, in quella lunga e vasta giogaia, dagli altri monti di nome più oscuro e di forma più comune”.
«II Resegone, con la sua caratteristica cresta dentata – undici cuspidi, la più elevata delle quali è la Punta Cermenati, 1875 metri – è un punto di riferimento inconfondibile nel pur vario panorama delle Prealpi lombarde. Una montagna di aspetto massiccio e rude che stempera però questa sua natura spigolosa nelle distensive atmosfere dei tramonti. È infatti costituita da una roccia di tipo calcareo dolomitico, simile a quella di ben più celebrate vette alpine – scrive ancora Angelo Sala -. Anche se è arduo immaginarlo, il Resegone è emerso dal mare un centinaio di milioni di anni fa ed è poi “scivolato” fino ad assestarsi nella sua attuale posizione che permette di godere uno splendido panorama: la pianura, Lecco, la Brianza e, in lontananza, le Alpi con il Monte Rosa».
L’ufficio del Cittadino è aperto da lunedì a venerdì dalle 9 alle 17.