Violenza di genere, conoscenza e prevenzione: confronto con 1.200 studenti di Monza e Brianza

Prefettura di Monza e Brianza in campo per la seconda edizione del progetto di sensibilizzazione rivolto alle scuole sulla violenza di genere
Monza la sede della prefettura in via Montevecchia
Monza la sede della prefettura in via Montevecchia

Prefettura di Monza e Brianza in campo per la seconda edizione del progetto di sensibilizzazione sul fenomeno della violenza di genere rivolto agli studenti della provincia in occasione della ‘Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne’. Per l’organizzazione dell’evento gli uffici di via Montevecchia hanno promosso un coordinamento a cui hanno aderito le Forze di polizia, le Aziende ospedaliere, l’Ufficio scolastico territoriale e la rete ‘Artemide’ guidata dal Comune di Monza, ente capofila.

Confronto sulla violenza di genere, a novembre 23 appuntamenti nelle scuole

Dopo l’avvio in forma sperimentale dello scorso anno scolastico, è proposta a tutte le scuole secondarie (sia di primo che di secondo grado, pubbliche e paritarie) e ai centri di formazione professionale della provincia. A novembre sono stati pianificati 23 appuntamenti, con il coinvolgimento di circa 1.200 studenti, che hanno visto un team composto da operatori delle Forze di polizia, della sanità, degli ambiti territoriali e dei centri antiviolenza promuovere un confronto sulla problematica della violenza di genere con l’obiettivo: “di diffondere una più profonda conoscenza del fenomeno e promuovere una sensibilizzazione in chiave preventiva”.

Monza Patrizia Palmisani prefetto
Monza Patrizia Palmisani prefetto

Il Prefetto Patrizia Palmisani ha parlato di un progetto “molto prezioso” auspicando che in futuro “con uno sforzo ulteriore”, possa svilupparsi per la durata dell’intero anno scolastico. “Affinché il fenomeno della violenza di genere possa essere definitivamente superato – ha aggiunto – è necessario che l’azione di contrasto sia portata avanti giorno per giorno, investendo tempo e risorse anche nell’educazione dei più giovani, trasmettendo loro valori sani e presentando modelli comportamentali rispettosi delle donne”.