Nel giro di qualche mese in Brianza arriveranno nuovi poliziotti: lo ha annunciato oggi il viceministro dell’Interno Matteo Mauri al termine del vertice sulla sicurezza svoltosi in Prefettura.
«Questa – ha affermato – è una provincia giovane e gli organici della Questura non sono al 100%. Molte cose sono state fatte, ma ne restano altre da fare». Entro aprile, ha anticipato, dovrebbero entrare in servizio 30 agenti a cui dovrebbero aggiungersene altri 50 successivamente. «Intendiamo inoltre – ha garantito – risolvere le sofferenze della Prefettura e dei Vigili del fuoco».
La Brianza, ha proseguito, non sarà penalizzata dalla chiusura della sede della Polizia stradale di Seregno in quanto il personale continuerà a operare sul territorio: «Stiamo valutando – ha aggiunto Mauri – la proposta del sindaco di Seregno di portare un distaccamento della Polfer in quella città così come di potenziare la presenza alla stazione di Monza».
Durante l’incontro con il prefetto Patrizia Palmisani, i rappresentanti delle forze dell’ordine, il presidente della Provincia Luca Santambrogio e il sindaco del capoluogo Dario Allevi, sono state passate in rassegna le questioni più calde: dallo spaccio nel Parco delle Groane all’allarme generato dalle truffe agli anziani, dalla microcriminalità e dalla presenza di bande di ragazzini che terrorizzano coetanei e anziani in diverse città fino alla vicenda di Asfalti Brianza, l’azienda di Concorezzo che con gli odori sprigionati dalla lavorazione ammorba l’aria di una vasta zona.
«È stato un vertice molto utile – ha commentato Mauri – abbiamo approfondito parecchie tematiche. Le forze dell’ordine e gli enti locali stanno facendo un lavoro pregevole e i dati lo confermano». I reati, ha ricordato, sono in costante calo: rispetto al 2013 sono diminuiti complessivamente del 25% mentre le rapine sono scese del 40% e i furti del 38%: rimane alta, però, la percezione del pericolo avvertita dai cittadini.
«È sbagliato – ha ammonito il viceministro – alimentarla a fini politici così come sottovalutarla: occorre capire le paure per riuscire a risolverle. Occorre presidiare il territorio con le forze dell’ordine e, contemporaneamente, lavorare sul piano sociale con i comuni». La repressione, ha precisato, deve andare di pari passo con interventi di prevenzione del disagio e di riqualificazione urbana secondo un modello di sicurezza integrata.
I partecipanti al vertice si sono concentrati, in particolare, sulla criminalità organizzata e lo spaccio: «La Brianza – ha ricordato Mauri – è un territorio ricco che fa gola alle mafie, soprattutto alla ’ndrangheta: il fatto che da qualche anni esista la consapevolezza di questo fenomeno prima negato è molto importante perché questo è un cancro che prova a mangiarsi dal di dentro l’economia sana del Paese». Per combattere la diffusione della droga, ha spiegato, servono un lavoro «durissimo» per contrastare lo spaccio e un’opera di educazione e di prevenzione tra i giovanissimi: «Dobbiamo – ha detto – interrogarci come adulti e come genitori, ricostruire il senso di comunità, proporre qualcosa che aiuti i ragazzi a uscire dal senso di solitudine e dall’individualismo». Su questo versante, così come sulla prevenzione del disagio adolescenziale che è alla base della nascita di bande di ragazzini che terrorizzano coetanei e anziani, ha un ruolo fondamentale la scuola.