Truffe, si fingono vigile o tecnico e rubano in casa: a Cogliate aggredito un anziano

Rapinatori violenti in azione, ed è allarme tra i cittadini. È caccia aperta a una Seat Leon grigia con a bordo due truffatori che se occorre si trasformano in rapinatori. E pure violenti. L’ultimo avvistamento a Varedo, ma hanno colpito anche a Desio, Bovisio e Cogliate. Qui un anziano è finito all’ospedale.
Una Seat Leon come quella usata dai truffatori
Una Seat Leon come quella usata dai truffatori Redazione online

Rapinatori violenti in azione, ed è allarme tra i cittadini. È caccia aperta a una Seat Leon di colore grigio. A bordo ci sono due truffatori, uno è vestito da vigile urbano, ma ovviamente non lo è. Se occorre si trasformano in rapinatori. E pure violenti. L’ultimo avvistamento risale alla vigilia del weekend a Varedo, ma hanno colpito anche a Desio, Bovisio e Cogliate. Proprio a Cogliate non hanno esitato a sferrare due pugni a un 83enne rompendogli due costole per impadronirsi dell’oro di casa e della pensione. Si sono presentati alla porta di un’abitazione di via Piave indossando una divisa della Polizia locale e un cartellino della società dell’acqua, ma in realtà erano due truffatori, ladri, rapinatori.


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È successo martedì in tarda mattinata; e da quella che sarebbe potuta essere una semplice truffa, un anziano è finito in ospedale. In due hanno citofonato alla porta di casa, in quel momento nell’abitazione c’erano i due anziani coniugi (lei ha 80 anni) e una parente. Il sedicente vigile urbano ha parlato di un danno alle tubature, di contaminazione dell’acqua. Quando gli è stato fatto presente che si conoscevano gli agenti di Cogliate (che per altro sono solo tre ed al lavoro in paese da parecchi anni), hanno detto di essere appena entrati in servizio. Una volta entrati in casa, con uno stratagemma sono riusciti ad allontanare la parente, anche lei anziana: le hanno detto di andare a controllare a casa, di buttare via tutto quello che aveva cucinato e poteva essere nocivo.

Non appena rimasti soli con la coppia, i truffatori hanno chiesto di spostare l’oro in frigorifero perché non interferisse con le rilevazioni. I due cogliatesi hanno iniziato ad insospettirsi e quando hanno chiesto di andarsene a quelli che, ormai chiaramente, si palesavano come malviventi, sono stati aggrediti, presi a pugni e calci. L’uomo ha riportato la rottura di due costole, la donna invece è stata schiaffeggiata: gli hanno brutalmente strappato di dosso mille euro appena prelevati in banca e la collanina d’oro.

Poco dopo avrebbero citofonato alla parente che abitava lì vicino, ma la donna nel frattempo aveva chiamato il comune per verificare la contaminazione dell’acqua e li avrebbe respinti al cancello.

Intanto per le vie di Cogliate iniziano a muoversi ronde autonome e cittadini che soli nella notte girano in auto cercando di scoraggiare i ladri. La Lega Nord è già pronta a rilanciare la proposta di organizzare gruppi di sorveglianza, direttamente sul territorio ma anche digitale, attraverso social network e Whatsapp.

A Bovisio, è stata presa di mira un’anziana di 80 anni che abita in via Po. I due malviventi le hanno portato via diversi gioielli in oro. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, la coppia ha suonato al campanello: il falso addetto dell’acqua ha chiesto di poter entrare per fare dei controlli all’impianto di casa, per essere più credibile ha presentato anche il “collega”, un finto vigile urbano, che indossava un s berretto (non aveva la divisa).

«Dobbiamo effettuare dei controlli sull’impianto, ma per evitare che ci siano strani corti circuiti, le chiediamo di prendere tutto l’oro che ha in casa e di metterlo in un sacchetto» le hanno detto. L’anziana ha creduto alle loro parole. Ha raccolto i gioielli che custodiva nei cassetti e li ha messi in un sacchetto, che ha consegnato ai due truffatori. A quel punto i due, ottenuto quello che volevano, sono riusciti a sparire insieme al bottino, inventando una scusa.

Solo più tardi la pensionata si è resa conto di essere stata raggirata. Spaventata e dispiaciuta per quanto successo, ha chiamato i parenti e poi ha sporto denuncia ai carabinieri.