Truffa a Monza: telefonata disperata della (finta) figlia, anziana dà oro e denaro a una sconosciuta

Una 91enne raggiunta al telefono da una donna, dalla voce disperata, che ha detto di essere la figlia, in vacanza in Pakistan e di stare "molto male" chiedendole soldi per potersi curare
Attenzione alle telefonate che mettono in atto un tentativo di truffa
Attenzione alle telefonate che mettono in atto un tentativo di truffa

Il copione è quello molto simile alla classica truffa della figlia che si trova in una situazione di estrema necessità. E in questo caso la variante è stata quella della figlia in vacanza in Pakistan che stava male, molto male. Figuriamoci l’anziana monzese, 91enne, quando mercoledì scorso, 23 agosto, attorno alle 14,30 rispondendo al telefono ha sentito le implorazioni di aiuto di quella che si spacciava per la figlia.
Sto male, molto male, ho bisogno di soldi altrimenti non mi posso curare” deve aver detto la sconosciuta alla povera donna, preannunciando che da lì a poco sarebbe arrivato un notaio per ritirare tutto quello che l’anziana monzese riusciva a mettere assieme.

Monza, truffa ai danni di una anziana: la finta telefonata e la consegna al “notaio”

La poveretta, dopo aver messo giù la cornetta, tremante e impaurita ha cominciato a racimolare quanto di valore custodiva in casa e così ha preparato un “pacchetto” con 200 grammi circa di oggetti in oro e 450 euro in contanti da consegnare al “notaio” che sarebbe arrivato da lì a poco e che si sarebbe presentato dichiarando che la mandava la figlia.

La puntualità dei truffatori è quasi proverbiale e infatti poco dopo ecco che suona il campanello del citofono. “Sono qui da parte di sua figlia” afferma la truffatrice, una donna di circa 30 anni, non molto alta, dalla carnagione scura, con un velo in testa. Non sono serviti altri convenevoli. La 91enne consegna quanto aveva preparato, il “notaio” afferra tutto e, di corsa, “ringraziando” sparisce all’orizzonte in pochi minuti.

Truffa a Monza: si confida con la vicina che chiama il 112

È subito dopo che all’anziana donna viene qualche dubbio, tanto che decide di confidarsi con una vicina di casa. La quale, evidentemente già a conoscenza delle truffe che vengono messe a segno quotidianamente, e ai danni soprattutto di persone anziane, chiama immediatamente il “112”.
Il resto, purtroppo, è solo il solito canovaccio. L’anziana donna, preso coscienza di essere stata ingannata si dispera ancora di più e, a quel punto si decide di chiamare la figlia alla quale racconta quanto le era accaduto.

Da parte degli investigatori dell’Arma dei carabinieri di Monza, un ennesimo fascicolo su cui lavorare, ricordando a tutti “che questa è la più classica delle truffe al telefono; la chiamata di sedicenti parenti o congiunti che chiedono urgentemente denaro per un familiare in difficoltà: un incaricato verrà da voi a prelevarlo, magari disposto ad accompagnarvi al Bancomat. Non pagate mai, in nessun caso. Piuttosto rivolgetevi alle forze dell’ordine o ad una persona di fiducia“.