Un 84enne di Besana sventa la truffa e fa arrestare una donna

L'anziano signore ha ricevuto una telefonata da un finto nipote e ha subito capito che era una truffa, allertando i carabinieri.
Intervento a Besana (foto Carabinieri)
Intervento a Besana (foto Carabinieri)

Tentano di truffare un anziano di Besana con la scusa del grave incidente ai danni del nipote, ma luifa arrestare una 27enne.

Un 84enne di Besana e il finto incidente del nipote

«Zio, ho avuto un incidente con la macchina e mi servono € 5.000 per pagare i danni. Tra poco passerà la figlia del notaio a ritirare i soldi». È con queste parole che nel pomeriggio di alcuni giorni fa un uomo di giovane età, con la complicità di una donna, ha tentato di raggirare un anziano di Besana in Brianza. Ma a quella richiesta, dopo una prima fase di disorientamento, l’84enne non ha mai creduto e, anzi, ha reagito come tante volte aveva sentito raccontare nel corso continue campagne di sensibilizzazione contro le truffe effettuate dall’Arma dei carabinieri e dall’amministrazione comunale. E così ha deciso di contattare i carabinieri della Stazione di Besana in Brianza che, ricevuta la chiamata dell’anziano, celermente si sono diretti verso la sua abitazione in prossimità della quale era però già giunta la donna, successivamente identificata in una 27enne romana di origini serbe pluripregiudicata per reati contro il patrimonio e, in special modo, truffe.

Un 84enne di Besana, la chiamata ai carabinieri e l’arresto

E così l’uomo, insospettito dalla presenza della 27enne, è sceso in strada e le ha chiesto se stesse cercando qualcuno. Lei ha prima risposto «Aspetto lo zio di Claudio» e poi, atteso qualche minuto, ha cominciato ad allontanarsi. Ma proprio in quel frangente è arrivata una pattuglia dei carabinieri che, con l’anziano che indicava a gran voce «è lei, è lei, è lei»,subito si sono portati sulla donna fermandola a pochi metri dall’abitazione e arrestandola per tentata truffa aggravata in concorso.
Il giorno successivo il Gip di Monza, pur non confermando la piena flagranza dell’arresto eseguito (non convalidato), in ragione dei gravi e concordanti indizi di reità raccolti dai militari e dei precedenti penali della donna, atteso il rischio di reiterazione del reato, ha comunque ritenuto necessario applicarle la misura della custodia cautelare in carcere. Pertanto la 27enne è stata trattenuta e associata alla casa circondariale di Monza.