A processo col rito abbreviato, ma previa audizione del perito tecnico sulla questione della velocità, e dell’unico testimone presente al momento del tragico incidente in cui hanno perso la vita Aziz Oukhanech e Youssef Oujaa, muratori di origini marocchine di 33 e 38 anni investiti da un’automobile a Bellusco sulla strada provinciale, lo scorso settembre, vicino alla caserma dei carabinieri. Questa la scelta difensiva dell’imputata 22enne di Ornago accusata di omicidio stradale.
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Nei giorni scorsi il gup Patrizia Gallucci ha accolto l’istanza presentata dai legali, Veronica Fumagalli e Riccardo Mariconti, che chiedevano appunto il rito abbreviato (che prevede lo sconto di un terzo della pena). La difesa ha depositato una consulenza di parte che contesta le conclusioni del perito nominato dalla procura.
Il nodo riguarda la velocità tenuta dall’automobilista (presente martedì a palazzo di giustizia) al momento del tragico impatto, avvenuto nel cuore della notte. Respinta, dal giudice, la richiesta a costituirsi parte civile presentata dall’avvocato dell’Associazione vittime della strada, mentre sono presenti nel processo i familiari delle due vittime.
Quella notte, tutti i protagonisti della vicenda avevano bevuto molto. Qualche ora prima della tragedia, i due uomini erano stati fatti scendere dalla macchina condotta da un amico e connazionale 29enne, che a sua volta era in evidente stato di ebbrezza.
Anche loro, immigrati regolari, avevano assunto alcol, tanto che i carabinieri, che li avevano fermati durante un posto di blocco, avevano accertato che nessuno dei tre era in grado di mettersi al volante. Per questo motivo, erano rimasti a piedi. Secondo quanto emerso nei giorni seguenti, davanti alla Lancia Y, condotta dalla ragazza di Ornago, viaggiava un altro automobilista (il testimone). Quest’ultimo è riuscito, però, a evitare l’impatto con i pedoni, ma aveva dovuto invadere la corsia opposta, visto che i due camminavano con andatura caracollante in mezzo alla carreggiata (sembra con delle bottiglie di birra in mano).
La ragazza, invece, dopo esserseli trovati davanti all’improvviso, non ha avuto i riflessi pronti come chi la precedeva. D’altronde, sottoposta all’alcoltest a due ore di distanza dal fatto, presentava ancora un tasso alcolico superiore di circa quattro volte rispetto ai limiti consentiti dalle norme. Processo rinviato al 30 maggio. In quella data, il tribunale potrebbe anche emettere sentenza.