Omicidio Simone Stucchi: prime richieste di condanna

Prime richieste di condanna per l'omicidio del giovane vimercatese Simone Stucchi, avvenuto in una rissa a Pessano nel settembre 2021.
dimitry simone stucchi
dimitry simone stucchi

Arrivano le prime richieste di condanna per l’omicidio del giovane vimercatese Simone Stucchi, avvenuto a Pessano con Bornago il 29 settembre dello scorso anno. Il pubblico ministero di Milano, Antonio Cristillo, al termine della sua requisitoria (il processo era relativo a sette dei 19 giovani maggiorenni, che hanno chiesto, e ai quali è stato accordato il rito abbreviato), ha chiesto pene che vanno dai 6 anni e 8 mesi ai 2 anni e 8 mesi.

Omicidio Simone Stucchi: la rissa per un regolamento di conti

La rissa era avvenuta fra due gruppi di ragazzi che si erano dati appuntamento a Pessano con Bornago (Milano) per un regolamento di conti. Una banda del posto e un’altra, invece, arrivata da Vimercate. Al centro della disputa una piccola partita di droga, a quanto pare pagata con banconote false.

Omicidio Simone Stucchi: voleva trovare una mediazione

Tra i vimercatesi era presente anche Simone Stucchi, che secondo le testimonianze aveva tuttavia deciso di partecipare con ben altri intenti: il suo scopo, per lui che non era di certo un violento, era quello di trovare una mediazione tra i due gruppi di ragazzi per evitare lo scontro. Purtroppo andò tutto diversamente e proprio Simone Stucchi fu raggiunto da coltellate all’addome. I volontari del 118 lo avevano trasportato d’urgenza in ospedale, ma il ragazzo non riuscì a sopravvivere a causa delle gravissime ferite riportate.

Il 15 giugno erano finiti in carcere anche il ragazzo, che all’epoca aveva 17 anni e 10 mesi, che avrebbe sferrato la coltellata mortale quella sera, e suo fratello di 15 anni, mentre per altri 3 minori erano state applicate altre misure cautelari. Per questi cinque il procedimento è di competenza del Tribunale per i minorenni.

Omicidio Simone Stucchi: le richieste di condanna

Per Davide Colombi, amico della vittima e presunto capo della “banda di Vimercate” che si era contrapposta all’altra di Pessano, il Pm ha chiesto tre anni e 18mila euro di multa. Lui e Youssef Mahmoud Elsayed, presunto leader dell’altro gruppo e tra i 9 per cui il gup Fiammetta Modica ha accolto la messa alla prova, avrebbero chiamato a raccolta gli altri sollecitandoli a presentarsi la sera del 29 settembre nel parco, armati di bastoni, coltelli, mazze, pietre e bottiglie di vetro per affrontarsi in uno “scontro violento” nel quale rimase ucciso il povero Simone.