Rinvio a giudizio per i 19 maggiorenni che hanno partecipato alla rissa dove ha trovato la morte il giovane Simone Stucchi di Vimercate. E’ quanto ha richiesto la Procura della Repubblica di Milano a conclusione delle sue indagini per l’omicidio del giovane vimercatese. Una richiesta che arriva atto che arriva ad un anno da quella tragica serata del 29 settembre 2021, durante la quale due gruppi di ragazzi si erano dati appuntamento a Pessano con Bornago (Milano) per un regolamento di conti. Una banda del posto, quella di Pessano e un’altra, invece, arrivata da Vimercate. Al centro del contrasto una piccola quantità di droga che, sembra, sia stata pagata con banconote false.
Vimercate: rinviati a giudizio 19 ragazzi e la decisione della Procura
Le accuse della Procura vanno dal concorso in omicidio alla rissa aggravata, lesioni, e detenzione di stupefacenti. Il pubblico ministero, Antonio Cristillo, titolare dell’inchiesta condotta dai carabinieri, ha inoltrato la richiesta di processo per i 19 maggiorenni ed ora il gup dovrà fissare la data dell’udienza preliminare.
Tra i vimercatesi, in quella disgraziata serata, era presente anche Simone Stucchi che, secondo quanto emerso dalle testimonianze aveva tuttavia deciso di partecipare con ben altri intenti, intenti perfettamente aderenti alla sua natura di non violento, quello di trovare una mediazione tra i due gruppi di ragazzi per evitare lo scontro diretto, il tutto per un debito di droga. Purtroppo una mediazione che Simone non riuscì a far accettare, restando poi coinvolto suo malgrado nel violentissimo scontro tra i due gruppi.
Simone Stucchi fu raggiunto da coltellate all’addome. I volontari del 118 lo avevano trasportato d’urgenza in ospedale, ma non era riuscito a sopravvivere a causa delle gravissime ferite riportate.
Vimercate: rinviati a giudizio 19 ragazzi e i precedenti arresti
Il 15 giugno erano finiti in carcere anche il ragazzo, che all’epoca aveva 17 anni e 10 mesi e che avrebbe sferrato la coltellata mortale quella sera, e suo fratello di 15 anni, mentre per altri 3 minori erano state applicate altre misure cautelari. Per questi cinque il procedimento è di competenza del Tribunale per i minorenni. Tra gli imputati c’è il 19enne Davide Colombi, amico della vittima e presunto capo della “banda di Vimercate” che si era contrapposta all’altra di Pessano. Lui e Youssef Mahmoud Elsayed, presunto leader dell’altro gruppo, come era emerso dall’ordinanza del gip Luca Milani, avrebbero chiamato a raccolta gli altri sollecitandoli a presentarsi la sera del 29 settembre nel parco per affrontarsi in uno “scontro violento” nel quale, purtroppo, rimase ucciso il povero Simone.