Nessun colpevole e nessuna medaglia. Per la morte di Eugenio Fumagalli, il tassista eroe di Albiate, che nella notte del 12 gennaio 2019 ha perso la vita dopo averne salvate due. E i suoi colleghi non ci stanno: “Almeno potevano dargli una medaglia – afferma Gegè Mazza, storico responsabile del 6969 a cui Fumagalli era affiliato – perché questa assoluzione e un modo di vilipendiare di nuovo un morto”.
Tassista eroe di Albiate, secondo una nuova perizia medese assolto dall’accusa di omicidio stradale
Perché con la perizia disposta dal gup di Monza Silvia Pansini, G.S., 48 anni di Meda, è stato assolto dall’imputazione di omicidio stradale. E così scompare anche l’ultimo colpevole per l’amarezza dei tassisti: “La vita umana ormai in Italia è diventata un optional, mi chiedo se i periti non potevano sviscerare meglio la vicenda, ma purtroppo in certi casi si mettono in moto le assicurazioni che hanno molto potere – commenta Mazza – in Italia dovrebbe funzionare meglio tutto quello che riguarda la tutela della vita umana, non solo la giustizia in senso stretto”.
“Zulu 38” il tassista eroe morto per aiutare due ragazzi coinvolti in un incidente sulla Milano-Meda
Da queste considerazioni degli ex colleghi di “Zulu 38”, così si faceva chiamare sulle strade, nasce l’idea di una medaglia per Fumagalli. Perché l’uomo è morto per aiutare due ragazzi che allora avevano 19 e 21 anni la cui 600 si era ribaltata dopo un incidente con un’Audi A3 guidata da un 28enne di Lazzate sulla superstrada Milano – Meda all’altezza di Cesano Maderno. Quest’ultimo era fuggito senza prestare soccorso, ma poi era stato beccato dalla polstrada di Seregno ed era risultato positivo all’alcol test. Intanto Fumagalli si era fermato, seguendo tutte le procedure come le luci accese e la pettorina di sicurezza, e aveva aiutato i due giovani a mettersi in salvo, ma erano state precauzioni inutili perché mentre si prodigava per soccorrere due sconosciuti erano sopraggiunte altre due auto che hanno colpito la 600 facendola carambolare addosso a Fumagalli e uccidendolo.
Tassista eroe morto sulla Milano-Meda, per ora caduta l’accusa di omicidio stradale
In un primo momento la responsabilità era stata addossata a G.S., mentre ora il medese è stato assolto. La colpa secondo l’ultima perizia disposta dal tribunale potrebbe essere dell’automobilista romeno giunto dopo G.S. nel luogo dell’incidente. Per ora però l’accusa di omicidio stradale è caduta. E allo stesso tempo il giovane di Lazzate la cui condotta ha innescato questa serie di eventi è stato sottoposto all’affidamento in prova. Così per Fumagalli il tassista eroe nessun colpevole e nessuna medaglia.