Riceverà l’ultimo saluto sabato 21 novembre alle 10,30, direttamente nel cimitero principale di via Reggio, uno dei personaggi che, suo malgrado, ha più caratterizzato le cronache locali negli ultimi tempi. Santo Sculli, 73 anni, calabrese di origine, è scomparso giovedì 19 novembre a seguito di un aggravamento delle sue condizioni di salute indipendente dal Coronavirus, dopo aver legato a filo doppio la sua immagine e la sua parabola alla pizzeria Country di via Colzani, per decenni luogo di ritrovo per tanti seregnesi e non solo, che dal 2017 in avanti è stata oggetto della bellezza di sei interdittive antimafia emesse dalla Prefettura di Monza e Brianza e recepite dal Comune di Seregno, che in pratica hanno vanificato i tentativi di riapertura dopo il primo provvedimento e portato alla sua definitiva chiusura.
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Tutto è scaturito dal coinvolgimento nell’operazione contro la ’ndrangheta denominata Dedalo, risalente appunto al settembre di 3 anni fa, di Massimo Salvatore Sculli, uno dei figli di Santo, arrestato in quanto considerato parte di un giro di sostanze stupefacenti e bersaglio anche di un’accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso, poi caduta strada facendo. Sculli senior si era inoltre visto contestare in contemporanea l’abusività dell’ampliamento della sede della pizzeria, per la quale il Comune di Seregno aveva disposto l’ordine di abbattimento.