Monza, raddoppiate in 30 anni le case disabitate: sono 7mila

Negli ultimi 30 anni la stima degli alloggi non occupati a Monza e raddoppiata raggiungendo quota 7mila case. E c'è il fenomeno dei "senza fissa dimora".
Case in affitto
Case in affitto

Negli ultimi trent’anni la stima degli alloggi non occupati in città e cresciuta di quasi cinque punti percentuali. Significa che oggi (gli ultimi dati dell’Istat risalgono al 2021) gli alloggi non occupati a Monza sono passati dai 3.345 del 1991 ai 7.341 attuali: dal 7% all’11,7%.

Monza, raddoppiate in 30 anni le case disabitate: i numeri nelle altre province

Un trend confermato anche dagli addetti ai lavori e dagli stessi amministratori che da tempo denunciano la difficoltà per giovani e famiglie di trovare casa a Monza, nonostante l’esubero di soluzioni abitative disponibili. Un andamento che si specchia anche negli altri comuni della Brianza. In provincia, infatti, le abitazioni occupate nel 2021 erano l’86,2%, a fronte di 59.975 alloggi non occupati, pari al 13,8%.

Il paragone con le due province lombarde più vicine a Monza per numero di abitanti, Bergamo e Brescia, rappresenta un’ulteriore conferma a questa fotografia. Anche in queste due città capoluogo la percentuale di abitazioni non occupate si aggira intorno al dato brianzolo dell’11,7%. A Bergamo le abitazioni occupate nel 2021 erano 57.239, a fronte di 10.426 non occupate pari al 15,4%. Va meglio a Brescia, dove la percentuale nel 2021 degli alloggi non occupati era del 12,4% mentre a Milano il tasso di abitazioni libere è di poco superiore: 13,5% con oltre 109.400 alloggi non occupati nel 2021.

Monza, raddoppiate in 30 anni le case disabitate: l’andamento negli anni

Tornando a focalizzare l’attenzione sulla città di Monza sono i numeri che mostrano immediatamente la crescita costante del parco alloggi ancora sfitto o inoccupato. Nel 1991 gli alloggi liberi in città erano 3.345, pari al 7%. Il dato si è mantenuto costante per quasi vent’anni con piccole oscillazioni. Poi nel 2011 (dato stimato) gli alloggi non occupati sono raddoppiati raggiungendo quota 6.614. pari all’11,4% fino ad arrivare alle quasi 7.400 abitazioni libere stimate nel 2021, che equivalgono all’11,7%.

«A Monza denunciamo da anni un esubero di alloggi a fronte di una previsione demografica che è in continuo calo – spiega Giorgio Majoli, ex tecnico dell’ufficio urbanistica del Comune di Monza e oggi membro di Legambiente – Anche se la popolazione cittadina dovesse aumentare nei prossimi anni, basterebbero già gli alloggi sfitti e tutto il costruito realizzato negli ultimi dieci anni, pari a un milione e mezzo di metri cubi di cemento. È fondamentale che l’amministrazione dia un segnale chiaro: se si dovrà edificare d’ora in poi lo si dovrà fare solo su aree dismesse e dimostrando il reale fabbisogno dell’operazione. Il suolo è una risorsa non rinnovabile e preziosissima e la provincia di Monza, secondo i dati Ispra è tra le più cementificate d’Italia».

Monza, raddoppiate in 30 anni le case disabitate: i cittadini senza fissa dimora «che non sono clochard»

È poi l’anagrafe comunale a fornire un ulteriore elemento aggiuntivo per completare la fotografia del mondo dell’abitare in città. Si tratta del dato che riguarda i cittadini senza fissa dimora che hanno diritto di iscriversi all’anagrafe ma che non hanno una residenza stabile. Nel 2010 gli uffici comunali avevano registrato a Monza 114 persone: 69 maschi e 45 femmine. Dodici anni dopo, nel 2022, i numeri sono più che raddoppiati raggiungendo quota 288. Di questi, registrati all’anagrafe comunale senza fissa dimora, 185 sono maschi e 103 femmine.
«Non si tratta di clochard – precisano dagli uffici – Fino a dieci anni fa la maggior parte delle persone che chiedevano di iscriversi all’anagrafe pur non avendo una residenza stabile erano principalmente circensi, giostrai e rom, oggi, vedendo anche il notevole incremento numerico, si può pensare che ci siano persone in difficoltà abitativa, genitori separati, chi ha perso l’abitazione e non può più permettersi un alloggio e allora chiede ospitalità momentanea ad amici e conoscenti».

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.