Case comunali a Monza: «Il vero nodo è la fascia grigia: senza requisiti, senza ricchezza»

L'assessore Andreina Fumagalli fa il punto sulla situazione delle case comunali a Monza.
Monza Case comunali
Monza Case comunali Fabrizio Radaelli

Nel giro di qualche settimana una decina di famiglie potrà entrare in una casa comunale di Monza: gli uffici del municipio stanno terminando le pratiche per quelle che saranno le ultime assegnazioni del 2023. Poi, chi aspira a ottenere un appartamento pubblico dovrà attendere il prossimo bando che dovrebbe essere pubblicato nella primavera 2024.

Case comunali a Monza: circa 170 abitazioni sfitte, interventi di recupero partendo da pianterreno e primo piano

«Quest’anno – spiega l’assessora alle politiche abitative Andreina Fumagalli abbiamo consegnato una quarantina di alloggi, con numeri simili a quelli degli anni passati».

I nuovi ingressi sono frutto del normale turn over legato al trasferimento o al decesso degli inquilini e al ripristino dei locali vuoti. «Abbiamo circa 170 abitazioni sfitte – afferma l’assessora – che man mano contiamo di recuperare: stiamo partendo da quelle al pianterreno e al primo piano perché negli ultimi tempi sono le più richieste dalla popolazione che invecchia sempre di più. Per questo stiamo sistemando quelle dal secondo piano in su solo negli stabili dotati di ascensore».

Case comunali a Monza: lo stato degli appartamenti

I caseggiati senza ascensore non superano i tre piani, sufficienti, però, a non consentire di uscire liberamente da casa agli anziani e alle persone con determinate patologie o difficoltà di movimento. «Abbiamo avviato una mappatura degli alloggi che non veniva fatta da parecchi anni – aggiunge la Fumagalli – che ci permetterà di pianificare meglio le manutenzioni: la gran parte degli oltre 1.400 appartamenti è in condizioni normali, circa 200 sono in uno stato mediocre e una settantina sono ritenuti scadenti. Tutti sono abitabili e in sicurezza: la classificazione è legata alla necessità di eseguire qualche piccolo lavoro, dall’imbiancatura alla sistemazione dei bagni».

Case comunali a Monza: nel 2023 330 interventi dei 440 sollecitati

Durante il ’23 gli operai hanno effettuato 330 interventi dei 440 sollecitati dagli inquilini. La classificazione sarà utilizzata anche per definire gli adeguamenti dei canoni a partire dal ’25: «I nostri inquilini, come tutti, hanno subito grossi rincari delle bollette – commenta l’assessora – noi monitoriamo continuamente le situazioni più delicate e in caso di necessità intervengono i servizi sociali. A Monza il problema casa riguarda anche la cosiddetta fascia grigia che ha redditi troppo elevati per entrare nelle nostre graduatorie, ma che non può permettersi i prezzi del libero mercato. C’è, oltretutto, chi potrebbe pagare ma non trova casa perché, magari, è straniero».

Case comunali a Monza: i contributi stanziati sono andati esauriti in poco tempo

Il bisogno, nota, è testimoniato dal fatto che i 268.000 euro stanziati alcuni mesi fa dalla Regione per i contributi agli affitti, a cui l’amministrazione Pilotto ha aggiunto altri 35.000 euro, sono andati esauriti in poco tempo. I nuclei che non riescono ad accedere al mercato, riflette, aumentano anche a causa dell’incremento dei canoni favorito dall’arrivo in città di parecchi milanesi in fuga dalla metropoli proprio a causa dei prezzi ormai inaccessibili del mercato immobiliare.
«Per sistemare un alloggio vuoto occorrono dai 10 ai 30.000 euro – precisa l’assessora – e non possiamo permetterci di spendere soldi per pulire i complessi in cui non viene effettuata in modo corretto la raccolta dei rifiuti. Ho incontrato gli abitanti di alcuni caseggiati con la mia collega all’ambiente Giada Turato e con gli operatori della Sangalli: a breve intendo andare a Cascina Bastoni, a Sant’Albino» dove l’abbandono per strada dei sacchi si ripete da parecchi mesi.

«Sono convinta – conclude – che situazioni del genere non si risolvano solo con le telecamere ma anche con la collaborazione. Dobbiamo puntare sull’educazione dei cittadini, sul dialogo: i rifiuti sono una risorsa, ma in alcuni stabili sono diventati un problema»