Monza, l’ultimo saluto al tredicenne trovato morto a Desio: messaggio dell’Arcivescovo

I funerali del tredicenne monzese trovato morto ai piedi di un palazzo fatiscente di Desio: in chiesa a Santa Gemma tanti amici e compagni di scuola. Messaggio dell'Arcivescovo.
Alcuni amici ed ex compagni di classe alla cerimonia funebre Fabrizio Radaelli

Le parole buone sono quelle di Gesù che promette a tutti, vita eterna e felice, che manda il Consolatore, perché il pianto diventa preghiera e lo strazio si apra all’affidamento. Prego per voi”. È parte del messaggio che l’arcivescovo Mario Delpini ha fatto avere ai genitori del tredicenne monzese trovato senza vita domenica scorsa ai piedi dell’ex Centro Stile di Desio, una struttura abbandonata e fatiscente che si affaccia sulla Valassina. Nella chiesa di Santa Gemma, a due passi dal parco e dall’ospedale nuovo, lunedì 26 settembre nel pomeriggio è stato dato l’ultimo saluto.

I funerali del tredicenne (foto Fabrizio Radaelli)

Monza, i funerali del 13enne trovato morto a Desio: ai funerali amici e compagni di scuola

Sono arrivati i compagni di scuola degli anni trascorsi alle medie, i nuovi appena conosciuti sui banchi del liceo Frisi, ma anche i compagni dell’associazione Pallacanestro Lissone e della Sportiva di Biassono, gli allenatori, i professori , l’intera comunità pastorale di Santa Gemma. Perché era un ragazzo che amava lo sport e la musica. Nulla lasciava presagire che potesse meditare di togliersi la vita. Davanti al dolore dei genitori e del fratello sono arrivate le parole di Don Roberto Colombo , Vicario della Comunità pastorale e Responsabile del Centro pastorale Universitaria Milano-Bicocca che ha celebrato la funzione affiancato dai canti scelti dal Coro degli studenti universitari del San Gerardo. Durante la celebrazione, davanti alla bara ricoperta con la maglia numero 5 posata dai compagni di basket, i toccanti ricordi del padre e di una ex insegnante del 13enne.

Monza, i funerali del 13enne trovato morto a Desio: “Il vostro dolore non mi ha più lasciato”

«Sin da quando, martedì, vi ho incontrati per la prima volta, il vostro dolore –ha detto Don Roberto riferendosi ai genitori del 13enne – non mi ha più lasciato. Si è impresso nei miei occhi che hanno timidamente incrociato il vostro sguardo sconcertato per quanto accaduto, e nel mio cuore che palpitava all’udire le parole che uscivano dalla vostra bocca composte, pesate, trattenendo a fatica il singhiozzo. La mia preghiera, nei giorni successivi, è stata segnata dalla memoria bruciante di quell’incontro e del vostro immenso dolore. In questo momento vorrei accostarmi a voi in punta di piedi, con tutta la tenerezza che meritate e l’affetto cristiano di cui sono capace».

Monza, i funerali del 13enne: “Il silenzio è come una carezza”

«In un momento come questo-ha proseguito il sacerdote – non ci sono parole umane che possano scendere nel cuore e lenire la sofferenza. I sentimenti e le emozioni sono più forti di ogni tipo di ragionamento e di riflessione. Solo il silenzio, le lacrime e la preghiera sono gli atteggiamenti più appropriati per sopportare il peso della morte di un figlio, di un fratello, di un amico. Il silenzio è come una carezza. Consente all’anima di trovare un percorso di luce anche dentro l’oscurità della morte». Poi le parole del Libro della Sapienza che sembrano riferirsi alla giovane vittima: «Il giusto, anche se muore prematuramente, si troverà in un luogo di riposo. Egli ha conseguito la pienezza di tutta una vita» «Il frutto più prezioso della vita e della morte è che suo fratello e i tanti ragazzi e ragazze che sono qui oggie noi tutti adulti, io per primo – ha concluso Don Robertoimparassimo ad amare ancora di più la nostra vita, non importata quanto lunga sarà, e a lasciare che essa diventi il capolavoro per cui Dio ce l’ha donata e non ce la toglierà per sempre».