Si combatte sull’entità dei rincari dei nidi l’ultimo scontro tra gli esponenti monzesi di Italia Viva e la giunta guidata da Paolo Pilotto. I renziani, che dopo essere usciti dalla coalizione di centrosinistra sembrano passati diritti all’opposizione, puntano il dito contro quello che bollano come «considerevole aumento delle tariffe del pre e post» asilo. Lo fanno con otto mesi di ritardo dato che il provvedimento è stato approvato dal consiglio comunale il 30 marzo e comunicato alle famiglie il 14 giugno.
Monza: l’attacco di Italia Viva al sindaco si sposta sugli asili nido, la denuncia degli aumenti
Gli incrementi, denunciano, vanno dai 38 euro mensili per i nuclei con reddito Isee sotto i 21.500 euro agli 80 per quelli con Isee sotto i 35.000 euro fino ai 118 per quelli con dichiarazioni più elevate: per loro, calcolano, l’esborso è cresciuto di 1.180 euro l’anno.
«Gli aumenti – attaccano i coordinatori cittadini Laura Pisani, Bruno Tarallo e Maurizio Badalucco – colpiscono duramente le giovani famiglie che già sono sotto pressione a causa degli incrementi dei mutui e dell’inflazione e contrastano con la volontà espressa dal sindaco nel programma» che prometteva di azzerare le liste di attesa e raggiungere progressivamente «la gratuità» delle rette.
Monza: l’attacco di Italia Viva al sindaco si sposta sugli asili nido e dopo Turato chiede la testa della direttrice del Manzoni
Italia Viva chiede di cancellare gli aumenti e di coprirli con il frutto di qualche taglio: quello, suggerisce, del compenso della direttrice artistica del teatro Manzoni. Dopo la testa dell’assessora Giada Turato domanda, quindi, quella di Paola Pedrazzini in quanto farebbe risparmiare al Comune circa 50.000 euro l’anno. La stagione di prosa, aggiungono i renziani, potrebbe essere organizzata da «un funzionario competente tramite agenzie di spettacolo come Utim di Milano».
Monza: l’attacco di Italia Viva al sindaco si sposta sugli asili nido, il Pd accusa di demagogia
«Non si può fare demagogia in questo modo – replica il segretario cittadino del Pd Valerio Imperatori – i nidi sono tra le nostre priorità di mandato: sono una questione politica e sociale molto importante in quanto hanno riflessi sulle famiglie e sull’accesso al lavoro delle mamme. Pilotto non appena si è insediato ha assunto otto educatrici» con una decisione che ha consentito di accogliere altri 40 bambini nei nidi comunali. «Non comprendiamo – prosegue – il collegamento tra gli importi delle rette e l’incarico della direttrice artistica del Manzoni».
Monza: l’attacco di Italia Viva al sindaco si sposta sugli asili nido, il Pd dice di leggere bene i numeri
I numeri andrebbero letti bene, commentano Franco Manna e Guido Pietrogrande della segreteria insieme ai consiglieri comunali Angelo Imperatori e Giovanna Porro: le rette per i bambini che frequentano dalle 9 alle 15.30 non sono state toccate mentre sono state riviste quelle del pre e post asilo.
«Fino alla passata stagione – chiariscono – ammontavano a 30 euro al mese per tutti: ora ci sono tre fasce».
I nuclei con un reddito Isee fino a 22.500 euro pagano 50 euro, quelli che arrivano a 32.500 euro ne versano 100 mentre per le famiglie con i redditi più elevati la quota è stata alzata 150. I ritocchi, secondo i democratici, servono «a democratizzare il servizio».
In realtà, assicurano, gli aumenti reali sono inferiori in quanto vengono attutiti dal bonus Inps, da quello regionale e dall’assegno unico: «Chi ha un reddito isee fino a 20.000 euro – spiegano – grazie ai contributi non paga né la retta né i servizi aggiuntivi, chi arriva fino a 25.000 euro versa in totale 180 euro al mese che salgono a 329 per chi non supera i 32.000 euro e a 500 per chi presenta modelli isee oltre quel tetto».