Il servizio di raccolta dei rifiuti e di pulizia delle strade potrebbe tornare in mano pubblica: vanno in questa direzione i segnali che alcuni esponenti della maggioranza stanno lanciando.
«Non possiamo continuare in questo modo – afferma il capogruppo del Pd Angelo Imperatori – oltre all’appalto della raccolta e dello spazzamento con la Sangalli ci sono quelli dello smaltimento delle singole frazioni che impegnano gli uffici e che, di conseguenza, non hanno il tempo di controllare l’operato dell’azienda. L’amministrazione deve iniziare a ragionare su cosa fare quando scadrà il contratto nel 2027».
Monza: ipotesi gestione pubblica per la raccolta rifiuti, «il tempo stringe»
«Il tempo stringe – incalza – sia che ci si voglia affidare nuovamente al mercato sia che si intenda cambiare strategia: nel primo caso si dovrà cominciare a scrivere il capitolato, nel secondo valutare se entrare in Cem Ambiente o in un’altra società pubblica in cui potremmo influenzare le scelte oppure optare per una soluzione in house».
I democratici non sembrano aver dubbi sulla strada da imboccare: «La giunta di Roberto Scanagatti – ricorda Imperatori – stava ipotizzando una soluzione pubblica e quando la passata amministrazione ha deciso di ricorrere a una gara tradizionale abbiamo espresso la nostra contrarietà».
Monza: ipotesi gestione pubblica per la raccolta rifiuti, il debito fuori bilancio
Il giudizio di chi guarda nella direzione pubblica è rafforzato dal debito fuori bilancio di oltre 967.000 euro che il Comune deve pagare alla Sangalli per aver trattenuto dalle fatture emesse tra il 2018 e il 2020 il corrispettivo relativo al mancato servizio fornito dall’impresa che ha impiegato una dotazione inferiore di mezzi e di operatori rispetto a quanto previsto dal contratto. Il tribunale ha dato ragione alla società in virtù dell’accordo transattivo del 2015 che, secondo gli amministratori locali, non avrebbe potuto regolare fatti successivi. Il versamento della cifra, che si aggiunge ai 4.500.000 euro sborsati nel 2023 per lo stesso motivo, è considerato in piazza Trento e Trieste ingiusto come lamentato giovedì 23 in consiglio comunale da esponenti dei diversi schieramenti.
Monza: ipotesi gestione pubblica per la raccolta rifiuti, i commenti
«In un sistema normale – ha commentato il forzista Pierfranco Maffè – non si dovrebbe pagare per un servizio che non c’è».
Secondo Martina Sassoli del gruppo misto «la transazione non è stata scritta in modo preciso ma il Comune ha subito per anni il servizio carente in termini di personale e di mezzi». «Dovrebbe pagare chi ha scritto male l’appalto e non ha tutelato i cittadini» ha esclamato Paolo Piffer di Civicamente. «Il dirigente e il funzionario che hanno redatto la gara viziata da corruzione sono stati licenziati» ha spiegato il vicesindaco Egidio Longoni facendo riferimento ai fatti del 2014.
L’ente ha presentato appello contro la decisione del tribunale: il debito fuori bilancio, intanto, è stato approvato con 19 voti a favore del centrosinistra, 5 astensioni del centrodestra e il voto contrario di Piffer.