La proprietà dell’ex Feltrificio Scotti di Monza mette al sicuro la ciminiera dell’azienda: negli ultimi giorni un’impalcatura ha iniziato a crescere attorno allo storico camino dell’attività, una delle poche testimonianze di archeologia industriale ancora vive della “città delle cento ciminiere“.
L’area è oggetto di un piano attuativo che la trasformerà radicalmente e dal percorso piuttosto accidentato: dopo un primo progetto dello studio di architettura Faglia approvato dal consiglio comunale intorno al 2016 (giunta Scanagatti), il piano era stato modificato durante l’amministrazione Allevi innescando la reazione del quartiere per l’altezza degli edifici previsti. Il progetto peraltro prevedeva l’abbattimento della ciminiera, che avrebbe lasciato soltanto una testimonianza simbolica di sé: anche l’Ordine degli ingegneri si era mosso per contestare l’idea.
Il progetto Cucinella per l’ex Feltrificio Scotti
Il progetto era comunque naufragato per essere sostituito da un’altra proposta, questa volta firmata dall’architetto internazionale Mario Cucinella. Ed è quello che sta procedendo, con case già in vendita, come ha raccontato il Cittadino nelle scorse settimane.
La ciminiera Scotti e la città delle cento ciminiere
Nel corso dell’estate era già stata messa in sicurezza Villa Azzurra, destinata ad accogliere la scuola della Fondazione musicale Appiani, mentre in questi giorni i ponteggi hanno iniziato a “scalare” la ciminiera. Si tratta di una delle poche rimaste, dopo l’abbattimento negli ultimi anni (per motivi di sicurezza) anche di quella dell’area Pastori Casanova. Della città delle cento ciminiere il Cittadino se n’era ampiamente occupato nel 2019.