Un complesso residenziale a corte aperta attraversato da un passaggio pedonale che lascia intravedere la ciminiera restaurata: sarà questo il nuovo volto dell’ex Feltrificio Scotti. Il progetto firmato dall’archistar Mario Cucinella, illustrato mercoledì in Comune, rivisita quello del 2015 mai avviato nonostante la convenzione firmata nel 2016.
«Il nostro primo obiettivo – ha spiegato Cucinella – è stato quello di preservare il rapporto con il viale e il giardino».
Per questo il nuovo edificio manterrà le altezze di quelli storici: il lato più vicino al vialone Cesare Battisti si fermerà a tre piani mentre si alzerà a cinque nella parte più interna del comparto. Rispetto al precedente disegno le costruzioni, che ospiteranno una settantina di appartamenti oltre a uffici e negozi di vicinato, si abbasseranno di un piano. Villa Azzurra, una volta restaurata, sarà destinata a uffici e servizi. L’intervento preserverà la ciminiera.
«È – ha affermato l’architetto – un simbolo del passato della città che non va perso. Siamo coscienti della storia di questo luogo, legata alla trasformazione urbana del Paese in cui le fabbriche dismesse lasciano ferite da rimarginare».
Nelle operazioni di rigenerazione, ha commentato, è importante ascoltare comitati perché con «le loro posizioni dimostrano l’attaccamento al territorio».
La messa in sicurezza di Villa Azzurra è già partita mentre il cantiere dell’edificio principale potrebbe essere inaugurato nel giro di qualche mese, non appena il Comune rilascerà i titoli edilizi. Non è, invece, imminente l’avvio del secondo lotto per la costruzione di un blocco verso via Donizetti a cui è legata la realizzazione del teatro della musica nel parco che prenderà il posto della ex Colombo di piazzale Virgilio.
«In quella fase – ha precisato l’assessore all’Urbanistica Martina Sassoli – dovrà essere approvata una variante in quanto la volumetria verrà spostata da un’area all’altra. Questo progetto è più innovativo del precedente: nasce dalla collaborazione con la nuova proprietà e il dialogo con la Sovrintendenza».
«È – ha notato il sindaco Dario Allevi – un piano bellissimo e di qualità che, speriamo, metta fine alle polemiche degli ultimi anni. Siamo partiti dalla proposta del 2016 per migliorarla».
Niente, insomma, a che vedere con i palazzoni ipotizzati un paio di anni fa, che hanno suscitato le proteste di residenti e ambientalisti: «Non abbiamo – ha assicurato il primo cittadino – mai pensato a certe altezze. Oggi chiudiamo una delle cicatrici aperte dalle aree abbandonate: ci auguriamo che diventi un segnale per altri operatori».
Dal recupero è esclusa la ex Casa delle aste, tuttora di proprietà della Fondazione De Ponti, destinata a ospitare la sede della Fondazione musicale Appiani.
Alla presentazione hanno partecipato Tommaso Bossi, fund manager di Antirion Sgr, la società di gestione del risparmio che ha acquisito gran parte del comparto, e Paolo Locatelli, direttore generale di Varallo Group partner di Antirion.